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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2011 alle ore 15:18.

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L'ultimo saluto a Yara (Lapresse)L'ultimo saluto a Yara (Lapresse)

L'ultimo saluto a Yara Gambirasio. A Brembate Sopra si sono svolti i funerali della 13enne scomparsa il 26 novembre scorso, ritrovata uccisa esattamente tre mesi dopo. Funerali celebrati nella palestra in cui la ragazzina si allenava con la squadra di ginnastica ritmica, e seguiti all'esterno grazie a un maxischermo, da qualche migliaio di persone sedute sul prato e nel parcheggio sotto un sole che ha causato un paio di lievi malori. Per l'occasione il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio di cordoglio ai genitori, letto dal sindaco di Brembate Sopra, Diego Locatelli, auspicando che si faccia luce sul delitto.

Il messaggio di Napolitano
«Il mio auspicio - ha scritto il capo dello Stato - è, naturalmente, che si riesca a far luce sull'atroce delitto e a rendere giustizia alla memoria della povera Yara: per quanto talvolta il cammino per giungere a tali risultati sia difficile e incerto ne sia l'approdo».

Il ricordo dei genitori
Per i lunghi mesi trascorsi dal rapimento e l'uccisione della figlia Yara, Fulvia e Mauro Gambirasio non hanno voluto apparire, hanno parlato pochissimo. E lo stesso hanno fatto anche oggi, al funerale della figlia. Seduti in prima fila davanti all'altare, si sono distaccati dal resto della gente solo al momento in cui il vescovo Francesco Beschi ha chiesto «scambiatevi un segno di pace». Dopo avere abbracciato il vescovo i genitori di Yara si sono spostati davanti alla bara bianca della figlia, e dopo averla osservata abbracciati per qualche istante hanno preso la fotografia della ragazzina posata sul feretro e l'hanno baciata. I genitori di Yara hanno però ugualmente voluto far conoscere i loro sentimenti e tracciare un ritratto della figlia attraverso un messaggio che è stato letto da un sacerdote. Messaggio in cui si parla di Yara sempre al presente, come se fosse ancora viva.

La lettera dei genitori a Yara
«È estremamente difficile - dice il testo - trovare le parole per esprimere la nostra gratitudine e la nostra ammirazione nei confronti di tutti voi che con piccoli e grandi sforzi ci avete accompagnato e sorretto, e che avete condiviso questo dramma con la nostra famiglia. Nello stesso tempo la parola grazie è riduttiva, retorica e scontata. Per molti di voi il mondo di Yara è sconosciuto e difficile da capire. Per questo, per rendervi consapavoli di chi è Yara vi vogliamo raccontare alcuni segreti e aneddoti della sua breve vita terrena che allargheranno i vostri orizzonti e chiariranno l'importanza del suo messaggio».

Gli episodi riguardano i numerosi atti di generosità della figlia, nei confronti dei genitori, dei fratelli (quando ha rinunciato alla sua festa di compleanno per andare alle gare di un fratello), dei compagni di classe (rinunciava all'intervallo per stare vicina a una compagna con problemi fisici) o anche degli sconosciuti (un'anziana ha raccontato che l'aveva aiutata ad attraversare la strada). «Così è Yara - conclude il messaggio - uno scricciolo pieno di disponibilità, sensibilità, maturità e senso del sacrificio, accompagnato da un amore smisurato verso gli altri.

È perfino difficile credere che in un corpicino minuto come il suo si possa racchiudere una capacità di donare così potente da coinvolgere e appassionare migliaia di persone commosse e cambiate da questa sua disavventura. Guarda, piccola Yara, guardati attorno, guarda quante persone stanno salutando il tuo corpo, quanti cuori hai toccato con la tua disavventura. Qualcuno disse che la grandezza di una persona non si misura con l'altezza ma la dimensione delle sue opere. Per questo per noi tu Yara sei immensa, per quello che hai fatto, per come l'ha fatto, per come l'hai detto, con passione, con amore, con tanta, tanta, tanta allegria».

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