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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2011 alle ore 17:52.

di Francesco Prisco
Napoli è la città delle sorprese. Cinque anni fa, quando in molti davano il Centrosinistra fortemente indebolito dagli attacchi che cominciavano a piovere contro il bassolinismo imperante, Rosa Russo Iervolino stravinse al primo turno. Stavolta il ballottaggio ha incoronato sindaco Luigi de Magistris, l'esponente dell'Italia dei valori che soltanto un mese fa l'opinione pubblica inquadrava come «il terzo uomo», alle spalle del candidato del Pdl Gianni Lettieri e di quello del Pd Mario Morcone.
L'ex Pm di Catanzaro al secondo turno ha incassato il 65,3% infatti dei voti, a fronte del 34,7% dell'uomo sul quale scommetteva il Centrodestra. Un vero e proprio plebiscito che ribalta il risultato di quindici giorni fa, quando Lettieri appariva in vantaggio con il 38,5% e de Magistris si proponeva come l'outsider al 27,4 per cento. Per quanto fosse subito chiaro dalle dinamiche del voto disgiunto che l'europarlamentare viaggiava più veloce delle liste a suo sostegno, mentre l'ex presidente dell'Unione industriali di Napoli risultava più debole della coalizione.
De Magistris festeggia: «Napoli è stata liberata. La città tornerà a essere libera perché io e la mia amministrazione non dovremo dare conto a nessuno se non alla voglia di far nascere un nuovo modo di fare politica. Sono profondamente commosso – ha continuato de Magistris – nel commentare un risultato che ha contribuito a scrivere una pagina senza precedenti». Lo sconfitto Lettieri, dal canto suo, saluta: «Faccio un grosso in bocca al lupo alla città che meriterebbe un buon lavoro. E ringrazio tutti coloro che mi hanno accompagnato in questa avventura». Al nuovo sindaco vanno anche gli auguri del primo cittadino uscente Rosa Russo Iervolino.
Il voto di Napoli si presta a molteplici letture. Uno: l'astensionismo, inteso come forma di protesta nei confronti dei due poli che hanno caratterizzato la vita politica della seconda Repubblica, ha pesato particolarmente. Al ballottaggio ha votato il 50,58% degli aventi diritto, al primo turno il 60,33% a fronte del 66,7% delle amministrative di cinque anni fa. Due: nel capoluogo campano più che altrove ha pesato il ruolo del Terzo polo. Raimondo Pasquino, il candidato sindaco di Udc, Fli e Api, al primo turno aveva raccolto il 9,7% dei consensi.
Per quanto non ci siano stati apparentamenti ufficiali, le recenti dichiarazioni con le quali de Magistris apriva a Pasquino come presidente del consiglio comunale e, al tempo stesso, quelle degli esponenti di Fli («Mai con i candidati di Berlusconi e Cosentino») inducevano a presagire a evoluzioni di questo tipo. Tre: l'esponente dell'Idv si è rivelato il candidato più forte sul piano mediatico. Più noto al grande pubblico dell'ex presidente degli imprenditori e del prefetto Morcone, grazie all'attività di questi anni all'Europarlamento poteva contare anche su una maggiore esperienza politica che ha fatto valere nei faccia a faccia. Adesso per lui arriva una sfida tutta nuova: amministrerà la terza città d'Italia. La più difficile da governare.
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