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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2011 alle ore 20:12.

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Otto nuovi assessori su dieci, la metà tra i 30 e i 40 anni, il 50 per cento donne. Promessa mantenuta da Piero Fassino per la composizione della sua giunta annunciata oggi a Palazzo di Città. Il sindaco ha tenuto per se le deleghe alle Politiche giovanili, alla Cooperazione e relazioni internazionali e alle Politiche per l'area metropolitana.
Tom Dealessandri, già vice di Sergio Chiamparino, si vede confermato l'incarico e conserva la delega a Lavoro e formazione, oltre che Aziende partecipate, Rapporti fra giunta e consiglio comunale, Coordinamento grandi progetti e Avvocatura.

Dalla precedente amministrazione restano anche Gianguido Passoni, come assessore al Bilancio e Tributi, Personale e Patrimonio e Ilda Curti a Urbanistica, Rigenerazione urbana, Suolo pubblico, Arredo urbano, Politiche dell'integrazione e Nuove cittadinanze.

Confermate molte delle previsioni della vigilia. Maurizio Braccialarghe, direttore del centro di produzione Rai torinese, diventa assessore alla Cultura, al Turismo e alla Promozione della città; a Giuliana Tedesco vanno le deleghe a Commercio, Attività produttive, Politiche della sicurezza, Vigili urbani e Protezione civile; per Maria Cristina Spinosa c'è l'assessorato al Decentramento, alle Pari opportunità, Economato, Contratti e Appalti. A Mariagrazia Pellerino vanno l'Istruzione, le Politiche educative, per l'infanzia e l'adolescenza; a Elide Tisi le Politiche sociali e per la famiglia, oltre a Sanità, Servizi assistenziali, Emergenze abitative, Edilizia pubblica; a Stefano Gallo i Servizi civici, Sistemi informativi, e lo Sport; a Enzo Lavolta le Politiche per l'ambiente, per l'innovazione e lo sviluppo, oltre ai Lavori pubblici, Verde e Igiene urbana; a Claudio Lubatti la Viabilità, le Infrastrutture e i trasporti, la Mobilità.

«È una squadra che incarna un mix tra rappresentanza politica, competenza, professionalità e ed esperienze nella società civile» ha detto Piero Fassino. Che sulla presenza del 50% di donne ha sottolineato: «Siamo la prima grande città italiana ad adottare questo criterio, che seguiremo anche per le rappresentanze del Comune negli enti di secondo livello».

Il sindaco ha rivelato di aver avuto in questi giorni (da quando è stato eletto) diversi incontri ufficiosi con i vertici Fiat. E ora che si è formalmente insediato come primo cittadino conta di trasformare quei contatti in incontri più formali. In questa settimana ha avuto due colloqui telefonici con l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, (che si trova in questi giorni in Canada). Con lui Fassino ha preannunciato un incontro al suo ritorno in Italia, già la prossima settimana, per discutere dello sviluppo di Torino e del rapporto tra il capoluogo piemontese e la Fiat.

L'ex ministro ha anche intenzione di ospitare nella sua città, dopo l'esito dei ballottaggi sfavorevole al centrodestra, un summit dei sindaci delle città del Nord. Obiettivo, ha indicato Fassino: «affrontare la questione settentrionale non in termini secessionisti, ma nel senso di un Nord che sia motore del paese». Il sindaco ne ha già parlato con i colleghi di Milano, Genova, Bologna e Trento e nei prossimi giorni intende farlo con altri. L'esito dei ballottaggi secondo Piero Fassino «rovescia la lettura che finora si era data del Nord e cioè che fosse terra straniera per il centro sinistra».

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