Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2011 alle ore 17:52.

Shokri Ghanem, ministro del petrolio di Tripoli e capo della società petrolifera in mano allo Stato, ha annunciato di aver abbandonato il regime di Muammar Gheddafi a causa «del quotidiano spargimento di sangue» e «dell'insopportabile» spirale di violenze che stanno scuotendo la Libia. Parlando in una conferenza stampa a Roma, Ghanem, scomparso da alcuni giorni senza che nessuno sapesse dove fosse finito, ha espresso il suo sostegno per «i giovani libici che si battono per uno stato costituzionale», ma ha precisato che è troppo presto per dire se lavorerà con i ribelli di Bengasi. In ogni caso non rappresenterà il Paese presso l'Opec, il cui vertice è previsto l'8 giugno.
Il ministro ha anche avvertito che la produzione petrolifera libica si sta interrompendo a causa dell'embargo. In Libia si sta andando «verso un blocco totale della produzione di petrolio» sia a ovest che a est, ha detto Ghanem, a Roma. «Si produce molto poco, a causa dell'embargo dell'Onu, per il fatto che gli stranieri sono andati via, per motivi di sicurezza e perchè non si può esportare - ha spiegato - se non si può esportare, non si può produrre»
Già venti giorni fa, il ministro Ghanem, aveva lasciato la Libia per scappare in Tunisia. Fu in quelle ore che prese forma la sua defezione nei confronti di Gheddafi. La notizia fu diffusa da fonti del governo tunisino precisando che Ghanem, giunto in Tunisia dal posto di confine di Ras Jedir, si era rifugiato in un albergo nell'isola di Gerba (sud della Tunisia) ma senza contattare le autorità tunisine.
L'economista che ha aperto agli investitori stranieri
Ghanem, 68 anni, è a capo della National Oil Corp libica dal 2006. Nato a Tripoli nel 1942, si è laureato a Bengasi nel 1963 e per 14 anni ha lavorato per il Governo libico: in questo periodo ha studiato a Boston e conseguito specializzazioni in economia all'estero. Dal '93 al 2001, Ghanem è stato capo ricerche per l'Opec a Vienna e diverse volte è stato fatto il suo nome per segretario generale del massimo organo che riunisce il paesi produttori di petrolio con sede in Austria. Ghanem ha sempre avuto fama di riformista, nel 2003 è diventato primo ministro, si è distinto per aver avviato una serie di liberalizzazioni e per aver permesso investimenti stranieri nel greggio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA