Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2011 alle ore 08:05.

«Sono indignato, sono stati fatti dei riferimenti falsi alla mia persona per una vicenda alla quale sono detto tutto estraneo»: è questo il senso di una dichiarazione all'Ansa di Daniele De Rossi dopo che il suo nome è stato accostato all'inchiesta di Cremona sul Calcioscommesse». Intanto il medico Marco Pirani, nel suo interrogatorio, avrebbe fatto riferimento ad altre quattro o cinque partite, anche di serie A, oltre alle 18 contestate nell'ordinanza di custodia cautelare. Partite che non risalirebbero solo al campionato scorso. Circostanze, queste, che saranno approfondite martedì prossimo in un interrogatorio davanti al pm Roberto Di Martino.
di Vincenzo Del Giudice
Si allarga ad altre Procure lo scandalo che ha scosso il calcio. Secondo ambienti giudiziari, alla Procura di Bari a dicembre è stato trasferito dalla Procura di Treviso (per competenza) un esposto da uno dei leader mondiali delle scommesse, l'austriaca Skysport365, in merito alla partita di coppa Italia Livorno-Bari del 1°dicembre 2010 finita 4 a 1 per i pugliesi.
articoli correlati
- Atalanta, Ascoli e Ravenna rischiano di più. Potrebbe scattare una pesante penalizzazione
- Nel pallone più debiti che ricavi. Crescita fuori controllo per l'esposizione con le banche
- Utili al contagocce, conti in nero solo per tre squadre di A: Catania, Fiorentina e Napoli
Nell'inchiesta dei magistrati cremonesi, da un'intercettazione si ricava un'utenza telefonica riconducibile proprio all'operatore di scommesse austriaco. In sostanza, da un lato Skysport365 si rivolgeva ai giudici e dall'altro un suo dipendente figurava in un giro losco. «Il tenore di detta comunicazione nonché gli elementi in essa contenuti – scrivono i magistrati di Cremona – portavano la Polizia giudiziaria ad effettuare accertamenti finalizzati ad acquisire gli estremi anagrafici dell'utenza austriaca che risultava intestata a una importante società specializzata nel campo delle scommesse online denominata SkySport365 GmBh Srl corrente in Innsbruck (Austria) – Grabenweg n.88, consentendo così di evidenziare un ulteriore elemento di estrema importanza investigativa, e cioè che l'uomo di nome Francesco (intercettato, Ndr), oltre ad adoperarsi unitamente agli indagati per addivenire a una risoluzione della vicenda, fosse concretamente inquadrato all'interno dell'organico di uno dei più autorevoli bookmaker mondiali ove i componenti dell'organizzazione criminale avevano in più occasioni effettuato le ingenti scommesse sportive».
L'inchiesta si sta quindi allargando. Alle 18 partite incriminate se ne aggiungeranno presto altre 15 che sono sub judice, secondo quanto riferito dai magistrati della procura di Cremona. E si sussurra che potrebbe anche abbracciare la serie A. Ieri intanto il procuratore Figc Stefano Palazzi ha sollecitato con una telefonata l'invio degli atti dalla Procura di Cremona per le iniziative investigative sportive sulle 18 gare individuate dai Pm di Cremona. E la società di scommesse Snai ha fatto sapere ieri che aveva già provveduto a segnalare all'Amministrazione dei Monopoli di Stato (Aams) che a sua volta dovrebbe informare la Figc, i sospetti proprio sulle 18 gare individuate dagli inquirenti cremonesi. Da chiarire poi i risultati degli accertamenti Figc su Cremonese-Spal (ottobre 2010) interessata da un flusso sospetto di scommesse.
L'inchiesta promossa dalla Procura di Cremona e guidata da Roberto Di Martino procede spedita. Questa mattina via alla prima fase degli interrogatori, cominciando dagli arrestati, i cui legali hanno già fatto sapere che la condotta di difesa sarà quella di non rispondere. Poi, si passerà alla fase successiva, quella che riguarda i 28 indagati, fra i quali c'è Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta che si dichiara completamente estraneo ai fatti che gli vengono contestati. Il clima è naturalmente molto confuso ma si cerca di mantenere la calma. Peraltro, sono in pieno svolgimento play off e play out della serie B e Lega pro, cui prendono parte anche squadre convolte nell'inchiesta come il Verona e il Benevento in Lega Pro per salire in serie B e il Piacenza in serie B per non retrocedere.
In una intercettazione spunta anche il nome del centrocampista della Roma Daniele De Rossi, anche se i magistrati di Cremona titolari dell'inchiesta sottolineano che non è indagato. Ma oggi la stampa punta i riflettori sulla partita Genoa-Roma che finì 4-3 e costò la panchina a Claudio Ranieri: una partita da psicodramma, perché i giallorossi erano in vantaggio per 3-0 e riuscirono a farsi rimontare e a perdere il match. La citazione di De Rossi verrebbe dalle labbra di Marco Paoloni (cioè il portiere della Cremonese, ed ex primavera della Roma, che avrebbe anche somministrato un ansiolitico ai compagni in occasione di una partita), il quale si sarebbe vantato al telefono di avere come "gancio" per Genoa-Roma proprio De Rossi, assicurando che si poteva scommettere sull'over, ovvero il risultato finale con più di tre reti. L'ombra è pesantissima, anche se il pm appunto sottolinea che De Rossi indagato non è, e anche se il calciatore della Nazionale (peraltro notoriamente un tifoso sfegatato della sua squadra) in quella partita non giocò nemmeno, perché qualificato. Solo una vanteria di Paoloni che cita l'ex compagno della Primavera? Può darsi, ma a parte De Rossi il punto è che la maxi inchiesta sulle truffe per le scommesse su partite truccate si sta evidentemente allargando sempre più alla serie A.
E da Coverciano arriva il monito del ct azzurro Cesare Prandelli: «I soldi vanno sudati, nel nostro mondo troppe tentazioni, bisogna essere duri, abbattere il muro dell'omertà». Rivolto a Beppe Signori, uno degli arrestati, ha aggiunto: «La vita è un dono, non una scommessa».
©RIPRODUZIONE RISERVATA