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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2011 alle ore 09:51.

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Berlusconi nega frizioni con Tremonti: dovremmo fargli un monumento, sì alle primarie ma senza infiltratiBerlusconi nega frizioni con Tremonti: dovremmo fargli un monumento, sì alle primarie ma senza infiltrati

Guai a pensare che Giulio Tremonti sia un ostacolo alla riforma fiscale. Perché lui «non esita, anzi dovremmo fargli un monumento, gli italiani dovrebbero fare un monumento a lui e a tutto il governo perché stiamo riuscendo a uscire dalla crisi senza toccare gli stipendi pubblici e senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini». Silvio Berlusconi prova a spazzare via le voci di presunte frizioni con il ministro dell'Economia e, intervenendo a Mattino cinque, assicura che il governo è saldo e lancia un avvertimento alla sinistra: l'esito del referendum non avrà alcun impatto sul governo.

Il quesito sul nucleare? Inutile ma rispetteremo volontà dei cittadini
Insomma, se anche gli italiani dovessero bocciare definitivivamente le ambizioni nucleari del Paese «il governo prenderà atto della volontà dei cittadini». Il premier cerca quindi di disinnescare i possibili effetti negativi del voto referendario. Sa bene che l'opposizione è pronta a cavalcare il nuovo appuntamento per lanciare un altro avviso di sfratto alla maggioranza. Così il Cavaliere prova a giocare d'anticipo. «Noi non abbiamo dato nessuna indicazione, abbiamo anzi dato assoluta libertà di scelta ai nostri elettori anche se devo dire che questi referendum nascono da iniziative che sono demagogiche». Quanto ai quesiti referendari, Berlusconi prosegue sostenendo che quello sulla privatizzazione dell'acqua «è del tutto fuorviante perchè non è vero che si vuole privatizzare l'acqua, ma semmai è una legge che punta a limitare sprechi nella gestione dell'acqua». Mentre sul nucleare il refrain non cambia. «Le norme sono già state abrogate e non esistono più - prosegue Berlusconi -e dunque si chiede ai cittadini di andare a votare sul nulla».

Il premier apre alle primarie e lancia registro anti-infiltrati
Il Cavaliere torna poi sulla nomina di Alfano e sul dibattito che si è aperto nel Pdl circa la possibilità di un ricorso alle primarie. «Io non sono contrario, purché si arrivi ad essere certi che i votanti siano davvero sostenitori del nostro partito e non infiltrati della sinistra». Magari attraverso la garanzia «di un registro di coloro che vogliono partecipare» alla consultazione. Un'apertura che arriva dopo l'ok esplicito di molti maggiorenti del Pdl e la proposta di primarie di partito (da celebrare ai primi di ottobre) lanciata nei giorni scorsi dal direttore del Foglio, Giuliano Ferrara. Quanto al risultato delle amministrative la frase è la stessa consegnata ai cronisti a Bucarest. «Riconosco la sconfitta, abbiamo subito un gol ma continuiamo a vincere e a condurre per 4 a 1».

Il premier: fischiato dai soliti ragazzotti mandati dalla sinistra
Infine una precisazione sulle celebrazioni di ieri per la festa della Repubblica e sui quei fischi risuonati al suo arrivo a piazza Venezia e oggi rimbalzati sui titoli dei giornali. «Ieri sono stato applaudito tutto il giorno ma all'inizio della giornata c'era il solito squadrone di venti ragazzi organizzati dalla sinistra che quando sono arrivato all'Altare della Patria ha inscenato una dimostrazione contro di me e i giornali hanno potuto scrivere "Berlusconi fischiato e applaudito"»". Mi hanno applaudito tutti, ribadisce il Cavaliere, «mi hanno fischiato quei venti ragazzotti che sempre mi seguono negli eventi pubblici».

Formigoni, positive le parole di Berlusconi sulle primarie
«Le primarie possono veramente essere un metodo per selezionare al meglio la nostra classe dirigente e per scegliere nel modo migliore tutti i nostri candidati ai diversi livelli». Lo ha affermato il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, che giudica positivamente l'apertura del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, alle primarie. «Certamente, come dice Berlusconi, dovremo trovare il modo per garantire che le primarie non siano influenzate da fattori esterni o da disturbatori, ma questi sono problemi che possono essere risolti, e l'ideale sarebbe regolamentare con legge le primarie come avviene ad esempio negli Stati Uniti».

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