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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2011 alle ore 10:13.

Le mani su Euro 2012. Come bere un bicchier d'acqua ci si avvicina con largo anticipo alla qualificazione per staccare i biglietti per Polonia e Ucraina. La miglior risposta all'immondizia che soffoca in questi giorni il nostro calcio arriva dall'Italia di Prandelli. Non che fosse un'impresa difficile. La gara con l'Estonia (3-0 a Modena) non è un test particolarmente probante ma fa l'effetto di un'aspirina, almeno per una sera.
Perché Giuseppe Rossi, per esempio, è una gioia per gli occhi e il silente Cassano non parla ma lancia messaggi coi piedi, al Milan e alla maglia azzurra (dopo che il ct ha dichiarato che per avere un posto in Nazionale, da qui in poi, sarà necessario giocare nei club di appartenenza). Alla carica dei piccoletti tutto pepe si aggiunge anche il gol di Pazzini. Attacco a segno al gran completo, dunque, e questa è sempre una buona notizia. Contro l'Estonia ci si può inoltre permettere una squadra che gioca di fino, anche in mezzo al campo, senza preoccuparsi troppo di contrastare la costruzione di trame avversarie, e qualche virtuosismo in più. Trazione anteriore, buon palleggio, possesso palla, tre gol, pali colpiti e schemi che funzionano, certo da verificare con avversarie più strutturate.
Ma intanto godiamoci lo spettacolo di uno degli uomini non a caso più desiderati del mercato. Pepito Rossi è l'assoluto protagonista della prima gara del Braglia. Il piccolo attaccante sfodera il meglio del suo repertorio. Apre le marcature azzurre, colpisce un palo, ci prova di nuovo ma questa volta deve vedersela con il portiere estone Pareiko. Il gol prima di tutto. Le accelerazioni di Rossi e i suoi dribbling illuminano la gara ma dalla sua intesa con Cassano che nascono le cose migliori. E' proprio del barese, fino a quel momento disciplinato ma non travolgente, l'assist per Pepito che per andare a segno deve prodursi in un doppio dribbling ubriacante prima di scoccare il suo sinistro, incrociato, che vale il vantaggio azzurro al 21'.
La situazione però, per l'Italia, potrebbe compromettersi qualche minuto dopo con Aquilani costretto a lasciare il campo e a raggiungere il più vicino ospedale per un accertamento in seguito ad una botta alla testa (tac negativa) . E' Nocerino a subentrare al suo posto. Il centrocampo ‘dai piedi buoni' Pirlo-Aquilani-Montolivo perde una pedina raffinata ma acquista ulteriore compattezza con il neo entrato che può contare anche sul contributo di Marchisio, in grande vena. Prandelli sposta Montolivo sulla trequarti e l'esperimento riesce meglio del previsto.
Prima del raddoppio di Cassano c'è ancora spazio per il personalissimo show di Rossi, l'uomo che potrebbe finire ad arricchire il bagaglio tecnico già sfavillate del Barcellona. I numeri non gli mancano certamente e lo dimostra nuovamente, fermato questa volta dal pale. Ma è il momento di Cassano che non è da meno e firma il 2-0 con una girata precisa in area. Fin qui, nessuna traccia degli avversari che fanno capolino solo poco prima dell'intervallo chiamando in causa per la prima volta Buffon che scalda i tifosi azzurri con un intervento spettacolare.
Nella ripresa un po' di stanchezza, legittima e tipica da finale di stagione, si fa sentire. Rossi e Cassano abbassano il ritmo ma sembrano giocare insieme da sempre cercandosi, ma soprattutto trovandosi, con grande disinvoltura. Ma stavolta tocca a Pirlo provare ad infilare la sua personalissima perla. La sua punizione però si infrange sul palo. Poco male. Scocca l'ora del ‘pazzo'. A metà ripresa Pazzini raccoglie il testimone dall'e compagno della Samp, Cassano (grande festa per il barese sugli spalti) . L'interista non cincischia e, servito da un assist di Montolivo, mette anche il suo sigillo sulla bella serata modenese. Dall'Estonia ben poca resistenza e ancor meno pericoli. Tra i tanti messaggi dagli azzurri uno arriva dritto a Balotelli, che nonostante l'infortunio è rimasto con la squadra ed ha assistito alla gara dalla tribuna. Conquistare il posto con un attacco così non sarà facile per nessuno, e on basteranno neppure i piedi buoni. Prandelli continuerà a premiare prima di tutto i comportamenti esemplari. Ora più che mai.
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