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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2011 alle ore 16:24.

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Uffici postali ancora in tilt per i guasti al sistema informatico che sta paralizzando gli sportelli già da mercoledì scorso. Molte code si sono registrate anche oggi agli sportelli di numerose sedi in Italia con i pensionati che attendono di riscuotere da giorni. Tanto che stamattina è scesa in campo l'Autorità per le comunicazioni che ha definito «inaccettabile» quanto sta accadendo e ha chiesto alle Poste di fare chiarezza individuando i responsabili.

Terminali fuori servizio e anziani in coda nel tentativo di ritirare la pensione. Numerosi uffici postali nel caos e 14mila sportelli bloccati a causa del malfunzionamento dei computer registrato già nei giorni scorsi. Problema che - a detta di alcuni dipendenti - risale al primo giugno e ha generato anche oggi non pochi disagi alla clientela, specie agli anziani che dovevano ritirare la pensione e che, nonostante i cartelli esposti all'ingresso di molti uffici postali della capitale, non hanno rinunciato ad aspettare fuori dai cancelli nel vano tentativo che il personale degli uffici li rassicurasse dicendo loro che i terminali avevano ripreso a funzionare.

In alcuni uffici postali le operazioni sono andate a rilento, in altri sono state del tutto sospese, in altri ancora sono limitate al ritiro pacchi. Alcuni uffici hanno esposto fuori ai cancelli cartelli con su scritto: «Ci scusiamo per il disagio, ma questo ufficio postale non potrà svolgere un regolare servizio, a causa di terminali fuori servizio». Code e gente in attesa un po' ovunque. Non mancano i casi di chi si è recato in più uffici postali, nel tentativo di trovarne qualcuno in funzione e di chi ha denunciato al personale degli uffici postali di non riuscire neppure a prelevare denaro col bancomat.

«Non è accettabile - ha affermato il commissario Gianluigi Magri - il perdurare dell'incredibile disservizio che sta ancora paralizzando gran parte del sistema informatico di Poste Italiane». «Non è accettabile - ha aggiunto - che tali problemi perdurino e non è accettabile che non vi sia una chiara disanima degli avvenimenti individuando le specifiche responsabilità. Nell'era della tecnologia e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo».

In serata le Poste hanno diffuso un comunicato precisando che l'inconveniente al software è in via di completa risoluzione e che comunque, per rimediare ai rallentamenti, anche oggi gli uffici sono stati aperti oltre il normale orario di chiusura, fornendo «un volume di servizi nella media delle attività abitualmente svolte». Sarebbero state garantite oltre 6 milioni di transazioni, pagate più di 250 mila pensioni ed eseguite oltre 1,5 milioni di operazioni di pagamento di bollettini.

Risarcire i cittadini
Per i risarcire gli utenti danneggiati dai disagi dei giorni scorsi, intanto, le Poste hanno accolto la richiesta delle associazioni dei consumatori di aprire un tavolo di conciliazione, che si terrà nei prossimi giorni con il compito di verificare ed esaminare i danni subiti dagli utenti, disponendo i dovuti risarcimenti. Il meccanismo sarà analogo a quello avviato da Autostrade per l'Italia per indennizzare gli utenti bloccati dalle strade ghiacciate lo scorso dicembre. Soddisfatte Adusbef, Federconsumatori, Adiconsum e Codacons, che parlano di «primo risultato per i cittadini» e invitano gli utenti a rivolgersi presso le proprie sedi per avere informazioni e avviare le pratiche. «L'incontro avverrà nei prossimi giorni e terremo informati i consumatori degli sviluppi del tavolo di lavoro attraverso i media e i siti internet», ha informato l'Adiconsum.

Come avviare la procedura di conciliazione
«Chi ha avuto un danno certo e dimostrabile, ad esempio non si é potuto pagare una multa che scadeva nei giorni in cui si sono verificati i disservizi, potrà rivolgersi all'adoc per avviare la procedura di conciliazione - dichiara Carlo Pileri, presidente dell'Adoc. La procedura mira ad evitare l'allungamento dei tempi e le spese di altre forme di ricorso giudiziario come la class action. Verrà effettuata una valutazione della situazione caso per caso, al fine di una migliore e corretta analisi del problema occorre allegare tutta la documentazione possibile, dal biglietto della fila ritirato presso l'ufficio con data e ora, al bollettino che avrebbe dovuto essere pagato, pe dimostrare i danni subiti dal disservizio.

Quale procedura?
Il meccanismo del risarcimento sarà analogo a quello avviato da Autostrade per l'Italia per indennizzare gli utenti bloccati dalle strade ghiacciate lo scorso dicembre. «A seguito della decisione di Poste Italiane, abbiamo deciso - ha spiega il presidente di Codacons, Carlo Rienzi - di bloccare le citazioni dinanzi al Giudice di Pace che il nostro ufficio legale stava ultimando».

L'azienda, nei giorni scorsi, si è anche scusata con i clienti per il disservizio causato facendo lavorare alcuni uffici oltre l'orario di chiusura. Ma il problema non è stato risolto e i disagi sono proseguiti anche oggi.

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