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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2011 alle ore 14:04.

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Dominique Strauss-Kahn si dichiara non colpevole dei sette capi di imputazione di cui è accusato, tra cui tentato stupro davanti al tribunale penale di New York, e per i quali rischia una condanna pesantissima. L'audizione è durata pochi minuti. La prossima udienza è fissata il 18 luglio. A tre settimane dall'arresto dell'ex direttore dell'Fmi, si sa invece poco della presunta vittima, che anche oggi non è comparsa. La donna testimonierà al processo: «Salirà sul banco dei testimoni e dirà al mondo quello che Strauss-Kahn le ha fatto», ha detto uno dei legali della cameriera del Sofitel, Kenneth Thmson, definendo la sua assistita una donna «dignitosa e rispettabile», vittima di «un'aggressione terribile».

Ora decide la giuria popolare
Dopo il rinvio del caso «People from the State of New York versus Dominique Strauss-Kahn», il fascicolo aperto il 15 maggio, Strauss-Kahn, ha lasciato il tribunale di Manhattan con la moglie Anne Sinclair che in tribunale sedeva accanto a una delle figlie di Strauss-Kahn, Vanessa. L'espressione dell'ex direttore del Fmi è contrita e provata quando entra in aula, abbozza invece un mezzo sorriso quando esce a braccetto con la moglie. Dichiararsi non colpevole pre la strada a un processo davanti alla giuria. In caso di condanna, Strauss-Kahn rischia fra i 5 e i 25 anni di reclusione.

La contestazione delle cameriere
Dll'aula 51, al 13esimo piano della Corte penale di Manhattan, si è sentito l'urlo compatto di un piccolo esercito di cameriere, che sostavano fin dalle prime ore del mattino per guardare in faccia l'imputato. «Gli vogliamo far capire che il nostro lavoro è pulire le stanze, non essere molestate», ha detto Sharon del Pierre Hotel, albergo lussuoso che si trova sulla Quinta Avenue. «Vogliamo sostenere la donna - aggiunge Lena Thompson, cameriera del Plaza Hotel -, ciò che è successo a lei può accadere a ognuna di noi. Il nostro messaggio è chiaro: essere ricchi non dà il diritto di calpestarci».

Tre super avvocati per la vittima
La presunta vittima, come detto, oggi non era in aula e nel fascicolo, come prassi impone, non è scritto il suo nome, Nafisatu Dialo: i magistrati dell'accusa non possono rivelare chi sia, eppure la donna senza volto ha già tre avvocati: un trio molto aggressivo. Il primo è Jeffrey J. Shapiro, che si è costruito una carriera sugli errori sanitari. Al suo fianco Kenneth P.Thomson, un avvocato afro-americano di successo, specialista in discriminazioni, che ha recentemente ottenuto una condanna di 8 milioni di dollari in un caso di molestie sessuali. A completare il commando, un altro avvocato molto conosciuto e noto: Norman Siegel, a lungo alla guida del New York Civil Liberties Union, un'istituzione a sinistra dei democratici, che prende spesso le parti di cause indifendibili (per esempio il rispetto dei diritti dei detenuti di Guantanamo).

Il 25 maggio, i tre avvocati si sono incontrati per valutare la possibilità anche di un'azione civile contro l'ex direttore dell'Fmi. Quel poco che è noto della donna è che ha 32 anni, è un'immigrata proveniente dall'Africa occidentale e lavorava da tre anni al Sofitel di Times Square. I media in realtà hanno rivelato il suo nome (Nafissatou Diallo), ma molti quotidiani - eccetto che in Francia, dove le leggi sono diverse - non l'hanno puhblicato. E sebbene alcuni reporter ne abbiano seguito le tracce fino all'edificio di Harlem dove abitava - e persino al villaggio della Guinea di cui è originaria - si sa pochissimo della sua vita personale. Attualmente non si sa dove sia.

I suoi avvocati la difendono tanto dalla curiosità dei giornalisti che dal tentativo dei legali di Strauss-Kahn di avvicinarla, magari per interrogarla prima del processo. Al momento il miglior alleato della cameriera è proprio la stampa americana che, in base a un codice auto-imposto, protegge l'identità delle presunte vittime di uno stupro. Quanto ai paparazzi, probabilmente al momento trovano troppo costoso cercarla, quando possono avere senza fatica decine di 'starlette' e dive di Hollywood, le cui foto vengono comunque pagate a migliaia di dollari. Quanto al futuro, quando il processo guadagnerà attenzione mediatica, chissà...

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