Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2011 alle ore 20:02.
L'ultima modifica è del 07 giugno 2011 alle ore 15:57.

Calcio e scommesse, per le agenzie e i siti legali nessuna anomalia sulle partite di A sospette.La partita Napoli-Parma dell'aprile 2010.Calcio e scommesse, per le agenzie e i siti legali nessuna anomalia sulle partite di A sospette.La partita Napoli-Parma dell'aprile 2010.

Sarà «una settimana fondamentale». Così il capo della squadra mobile della polizia di Cremona, Sergio Lo Presti, ha definito le prossime giornate di interrogatori sul calcio scommesse, durante le quali saranno sentiti tutti i personaggi invischiati nella vicenda che potrebbe cambiare i connotati ai prossimi campionati professionistici. Oggi gli inquirenti hanno ascoltato per oltre sette ore il medico odontoiatra Marco Pirani, che lunedì ha tirato in ballo cinque club di serie A: Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari. Pirani ha parlato, esponendo fatti di cui sarebbe venuto indirettamente a conoscenza, di almeno un'altra decina di partite truccate oltre alle 18 già indicate nell'ordinanza di custodia cautelare. Si tratta principalmente di partite di serie B e di Lega Pro che vedrebbero, sempre secondo quanto riferisce di aver saputo Pirani, il coinvolgimento sia di giocatori che di società.

A questo proposito il procuratore di Cremona Roberto Di Martino ha avanzato qualche considerazione ancora in forma ipotetica ma ugualmente inquietante: «La sensazione è che ci siano partite truccate di serie A a livello di società. La sensazione, che è senza riscontri e senza prove, è, però - ha proseguito - che in A le combine non siano fra i giocatori ma fra le società». Un'affermazione molto pesante, nonostante siano ancora da accertare tanto i fatti quanto l'attendibilità del teste. A Pirani le puntate sarebbero state suggerite dal portiere del Benevento ed ex Cremonese Marco Paoloni, che pieno di debiti avrebbe avuto tutto l'interesse a millantare la propria capacità di pilotare i risultati. Le intercettazioni, secondo quanto emerso finora, non confermerebbero le combine. A scagionare i cinque club sono anche le rilevazioni sui flussi di scommesse. Secondo l'Agicos, l'Agenzia giornalistica concorsi e scommesse, i provider italiani non hanno registrato alcuna anomalia sulle tre partite sotto accusa. Su Fiorentina-Roma 2-2, Genoa-Lecce 4-2 e Lecce-Cagliari 3-3, non sono stati rilevati «picchi di giocate e puntate fuori dalla media».

Il gip di Cremona Guido Salvini intende ovviamente verificare eventuali accordi con tesserati delle cinque squadre e su questo saranno basati gli interrogatori al commercialista Manlio Bruni, che forniva il proprio studio alle riunioni del gruppo dei "bolognesi", e soprattutto a Beppe Signori, considerato il leader di quella cellula, che sarà ascoltato mercoledì assieme all'altro ex giocatore di serie A Mauro Bressan. Nell'ordinanza del gip è scritto tra l'altro che Bressan «è stato l'anello di congiunzione tra il calciatore del Bari Antonio Bellavista e il gruppo di finanziatori denominati "gli zingari" (Almir Gegic e Hristiyan Ilievski), i contatti registrati erano finalizzati alla manipolazione di partite di calcio».

L'inchiesta di Cremona dovrà poi coordinarsi con quella che parallelamente è da tempo in corso a Napoli sulle infiltrazioni della camorra nel giro di scommesse riguardante la squadra partenopea. Le due procure dovrebbero concordare un incontro a breve per scambiarsi ogni informazione utile. sotto la lente dei magistrati è soprattutto l'incontro Napoli-Parma del 10 aprile 2010, quando sull'1-0 per il Napoli vennero effettuate forti puntate sul successo degli ospiti (poi effettivamente vittoriosi per 3-2) da parte di elementi riconducibili ad alcuni clan malavitosi. Ha fatto discutere la fotografia in cui Antonio Lo Russo, esponente dell'omonimo clan camorristico del quartiere Miano, compare a bordo campo al San Paolo durante la gara. Il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore ha chiarito all'Agi che «Lo Russo, figlio di Giuseppe, all'epoca dei fatti non era ricercato e non era latitante e quindi non c'è nulla di penalmente rilevante».

Tra le partite di A finite sotto la lente dalla procura di Cremona da ieri c'è anche Milan-Bari, sulla quale si sarebbe soffermato in una telefonata intercettata l'ex capitano biancorosso, Antonio Bellavista. Quest'ultimo in una telefonata si sarebbe scusato perché il risultato previsto, cioé l'over (almeno tre gol totali), non si era verificato. Anche in questo caso, tuttavia, non c'è alcun riscontro su eventuali responsabilità di tesserati delle due squadre. La partita, secondo quanto intuibile dall'intercettazione, sarebbe dovuta terminare con una goleada del Milan, in realtà mai avvenuta perché, in teoria (la verità è tutta da appurare e dimostrare), i giocatori del Bari coinvolti si sarebbero tirati indietro.

A uno stato ben più avanzato è invece l'inchiesta sulle presunte partite truccate di serie B e Lega Pro. Su questo fronte fa scalpore l'intervista rilasciata a Primapress da Franco Baranca, portavoce dell'ufficio legale di Skysport365, proprietaria del bookmaker austriaco Planetwin365. Baranca accusa l'amministrazione autonoma dei Monopoli di stato (Aams) di aver ignorato le segnalazioni lanciate tempestivamente dal bookmaker. Il portavoce ricorda di aver presentato quattro denunce per le partite Bari-Livorno (coppa Italia), Atalanta-Piacenza (serie B), Taranto-Benevento e Benevento-Cosenza (Lega Pro).

«Ci siamo attivati - ha spiegato Baranca - appena abbiamo avuto prove tangibili da presentare alle procure alle quali abbiamo presentato denuncia. Il fenomeno quest'anno è stato molto ampio. Il 50 per cento dei match di Lega Pro sono stati sospesi dalle giocate. Ogni volta che segnalavamo ai Monopoli - è l'accusa il portavoce di Skysport365 - subivamo un atteggiamento se non di scherno, di commenti del tipo "guarda il bookmaker straniero che si permette di segnalare delle cose che riguardano l'Italia". Baranca, tra l'altro, punta l'indice anche sul comportamento di alcune società di serie A, pur senza menzionarle: «Ci sono state squadre che a fine campionato si sono macchiate di episodi che poco hanno a che fare con la lealtà sportiva. Non sono squadre di primissima fascia di classifica almeno al momento, ma quelle che seguono sicuramente sì».


Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi