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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2011 alle ore 12:37.

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Governo battuto al Senato sul ddl anticorruzione (Ansa)Governo battuto al Senato sul ddl anticorruzione (Ansa)

Dopo le contestazioni di stamane in seguito alla riscrittura dell'articolo 1 del disegno di legge anticorruzione sulla costituzione di un coordinamento delle azioni anticorruzione, il Governo ha deciso di ritirare l'emendamento. Lo ha annunciato in Aula il presidente del Senato, Renato Schifani, precisando che altrimenti l'ammissibilità dell'emendamento avrebbe trovato «dei vincoli oggettivi nel Regolamento del Senato», avendo l'Aula bocciato la materia relativa alla stessa proposta di modifica. «Ieri sera era stata raggiunta un'intesa che oggi non c'é più», ha spiegato Schifani, che ha anche fatto un appello a maggioranza e opposizione affinché lavorino alla predisposizione di un testo condiviso, perché «questa presidenza potrebbe accettare e mettere in votazione un nuovo testo dell'articolo 1 solo in presenza di una convergenza unanime dell'aula».

I lavori riprenderanno martedì 14 giugno
L'aula ha poi approvato il secondo articolo che riguarda la trasparenza amministrativa. I lavori riprenderanno martedì 14 giugno, nel pomeriggio, con l'esame di tutto il provvedimento che consta ora di 12 articoli in attesa che si trovi una soluzione per reintrodurre la materia del primo articolo che definisce la struttura di controllo del fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione.

Finocchiaro (Pd): bene ritiro, ora Governo faccia la sua parte
L'opposizione ha accolto positivamente la decisione dell'esecutivo. «Siamo soddisfatti per il ritiro da parte del Governo dell'emendamento» relativo all'articolo 1 del disegno di legge anticorruzione, ha detto Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, spiegando che si tratta «di una nostra iniziativa andata a buon fine». L'opposizione, ha aggiunto Finocchiaro, lavorerà ora con la maggioranza e col Governo per trovare «una soluzione condivisa» su un nuovo testo dell'articolo 1, così come auspicato dal presidente del Senato, Renato Schifani. «Ci auguriamo - ha detto - un atteggiamento responsabile del Governo nel rispetto dell'accordo e delle opposizioni».

Il contenuto dell'emendamento ritirato
L'emendamento ritirato dal Governo introduceva una «commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche» con «funzioni di vigilanza e controllo sull'attività di contrasto al fenomeno corruttivo e dell'illegalità nella pubblica amministrazione». Con obbligo di presentare al Parlamento una relazione da presentare entro il 31 dicembre di ogni anno. Commissione costituita da cinque esperti di nomina ministeriale e istituita con decreto del presidente della Repubblica previa deliberazione del Consiglio dei ministri. Le funzioni di coordinamento erano affidate al «comitato interministeriale istituito e disciplinato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri».

Ieri doppia bocciatura
Ieri la maggioranza era andata sotto due volte.La prima volta nella votazione dell'emendamento del relatore Lucio Malan (Pdl), interamente sostitutivo dell'articolo 1 (133 no, 129 sì e cinque astenuti). Il testo prevedeva l'istituzione di un Comitato di coordinamento delle iniziative anticorruzione presieduto dal presidente del Consiglio. Trentacinque le assenze nelle file della maggioranza (29 Pdl e 6 Lega), 15 fra i banchi dell'opposizione. La seconda volta la bocciatura ha riguardato il voto complessivo sull'articolo 1. Cancellato, dunque, dal testo.

La Lega vota contro al giuramento sulla Costituzione
La Lega Nord ieri ha votato contro un emendamento bipartisan al ddl anticorruzione che obbliga «coloro che occupano cariche pubbliche o assumono pubblici impieghi» a giurare fedeltà alla Costituzione italiana al momento dell'assunzione. L'emendamento è passato con 214 sì, 30 no e 11 astenuti.

Il provvedimento è stato a lungo fermo
Il disegno di legge anticorruzione, approvato dal governo nel maggio 2010, è rimasto a lungo arenato nel corso dell'esame presso le commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia, in mancanza dei pareri della commissione Bilancio sugli emendamenti. A giugno, sulla spinta del presidente del Senato, Renato Schifani, la capigruppo lo ha calendarizzato per l'aula e le commissioni non hanno votato il mandato ai due relatori, Malan e Balboni del Pdl. In aula ci sono oltre 200 emendamenti presentati in gran parte dall'opposizione, ma anche dalla maggioranza.

Tre i pilastri del disegno di legge
Tre i pilastri del disegno di legge: misure per la prevenzione del fenomeno corruzione, a partire dall'istituzione del piano nazionale anticorruzione ispirato ai contenuti dalla convenzione Onu; norme relative ai controlli negli enti locali: disposizioni per la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione.

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