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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2011 alle ore 19:30.

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Governo, avanti sui pedaggi del Gra e della Salerno-Reggio Calabria (LaPresse)Governo, avanti sui pedaggi del Gra e della Salerno-Reggio Calabria (LaPresse)

Parere negativo del governo su un ripensamento complessivo al sistema dei pedaggi su trade e autostrade Anas. Nessuna marcia indietro del governo, dunque, al pedaggiamento del Gra, della Salerno-Reggio, della Firenze-Siena e degli altri raccordi (in totale sono 25), dopo che il ministro Matteoli aveva bloccato la proposta di legge sull'Anas presentata dalla Lega.

A febbraio annullato il Dpcm con le 25 tratte autostradali
A febbraio, dopo una lunga battaglia, il Tar del Lazio ha annullato il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che nel luglio 2010, nell'ambito della manovra finanziaria, aveva individuato le 25 tratte fra autostrade e raccordi autostradali Anas da sottoporre alla maggiorazione tariffaria forfetaria, prevista dal decreto legge 78/2010.

Castelli: le Camere avevano già votato il decreto che istituisce i pedaggi
Oggi il viceministro per le Infrastrutture, il leghista Roberto Castelli, ha espresso parere negativo in commissione Ambiente della Camera a una risoluzione del Pd che prevedeva un ripensamento complessivo sul tema sottolineando che il governo è intenzionato ad andare avanti sui pedaggi per le strade a gestione Anas. «Le Camere avevano già votato sì l'anno scorso al decreto che istituisce i pedaggi», ha detto Castelli.

Il caro pedaggi è in realtà già operativo
In realtà il caro-pedaggi è già operativo. La manovra dello scorso luglio prevede infatti anche un aumento, applicato dal 1° luglio su tutta la rete nazionale, da uno a tre millesimi al chilometro, in base alla classe di pedaggio di appartenenza. Aumenti che colpiscono chiunque entri in autostrada e comportano in media costi aggiuntivi del 5% con punte del 15-20 per cento.Conto più salato dal 1° gennaio 2011, con l'aumento, sempre in favore di Anas, di 2 millesimi a chilometro per le classi di pedaggio A e B e 3 millesimi a chilometro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5.

Il presidente dell'Anas, Ciucci: il governo sta lavorando
In realtà il fatto che il governo non intendeva arretrare sui pedaggi era già stato confermato proprio nel corso di un'audizione al Senato del presidente di Anas, Ciucci aveva detto che si attende, come previsto dalla legge 122 (che ha convertito in legge il decreto 78), il varo del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, che dovrà indicare le tratte che saranno assoggettate ai nuovi pedaggi. «Il governo sta lavorando», ha detto Ciucci. E parlando della data di un possibile via libera del provvedimento ha sottolineato: «non sta a noi dare indicazioni».

Meta (Pd): il governo si accanisce contro i pendolari
Per il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta il governo si accanisce contro i pendolari. «Sorprende che un Governo non sazio dei tagli al trasporto pubblico locale, ridotto alla canna del gas, persevera nell'accanimento terapeutico verso la mobilità del Paese e i pendolari - sottolinea Michele Meta - che subiranno i nuovi pedaggi su 1.300 chilometri di autostrade e raccordi Anas come il Gra di Roma, la Salerno-Reggio e il raccordo Siena-Firenze». Ricorda a Castelli che nella nota sui conti Anas del 2010 è specificato che l'importo dei nuovi pedaggi sarà utilizzato dal Governo per ripianare i debiti e non per la manutenzione e messa in sicurezza delle autostrade Anas e chiede al Governo di rinunciare «a una nuova tassa ingiusta e di destinare il 50% dell'importo delle multe per limiti di velocità alla manutenzione e sicurezza delle autostrade Anas». Protesta anche il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. «Le parole del viceministro per le Infrastrutture, Roberto Castelli, sui pedaggi sono inequivocabili, ma non ci spaventano e non bastano ad arrestare la nostra determinata battaglia contro l'ulteriore tassa che il Governo Bossi-Berlusconi intende far pagare ai cittadini di Roma».

Maggioranza divisa sul tema
Un tema che divide anche il partito di maggioranza che vede schiarati contro i pedaggi sia il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sia la governatrice del Lazio, Renata Polverini, che ritengono il provvedimento iniquo.

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