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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2011 alle ore 16:41.

La polizia spagnola ha fermato tre uomini, di circa 30 anni, membri dell'organizzazione Anonymous, che sarebbero i responsabili di diversi cyber attacchi ai siti internet di grandi aziende, tra cui Sony, due banche spagnole, l'italiana Enel - lo scorso marzo - e governi, tra cui Iran, Egitto e Libia.
I sospetti sono stati messi in custodia con l'accusa, tra le altre cose, di aver causato danni economici agli oggetti dei loro attacchi. I nomi non sono stati diffusi. Uno di loro è un marinaio, un altro un disoccupato. Tutti si aggirano sulla trentina. Uno dei pc da cui sono partiti gli attacchi è stato trovato nella città di Gijon. Il proprietario è stato però arrestato ad Almeria. Gli investigatori hanno rintracciato software studiati per infettare computer altrui e catturare dati personali. Gli altri due sono stati arrestati a Barcellona e Valencia.
Per quanto il nome di Sony sia quello che spicca di più, in quanto il Sony playstation online gaming store è stato oggetto, qualche settimana fa, di uno dei più grandi furti di dati personali e di carte di credito di sempre, la polizia spagnola - sostiene il Wall Street Journal - è cauta nel correlare i due attacchi. Mentre c'è un evidenza che i tre membri di anonymous siano i responsabili degli attacchi al sito di Sony, lo stesso non si può dire per il grande furto di dati che la stessa associazione attivista ha sempre negato.
Anonymous ha raggiunto una certa notorietà dopo gli attacchi online alle aziende accusate di contrastare lo scambio di file del sito WikiLeaks. Nel caso di Sony, l'azione è nata dopo che il colosso giapponese aveva fatto causa a un programmatore che aveva scritto un software in grado di riconfigurare la Playstation 3.
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