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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2011 alle ore 19:49.

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La Senatrice Anna Finocchiaro ed il Sottosegretario alla Pubblica amministrazione e Innovazione Andrea Augello durante la discussione dei disegni di legge sulla prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalita' nella pubblica amministrazione (Ansa)La Senatrice Anna Finocchiaro ed il Sottosegretario alla Pubblica amministrazione e Innovazione Andrea Augello durante la discussione dei disegni di legge sulla prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalita' nella pubblica amministrazione (Ansa)

È stata raggiunta al Senato un'intesa tra il Governo, il Pd e l'Idv su un emendamento al decreto legge anticorruzione che sostituisce l'articolo 1, che era stato bocciato dall'Aula. Viene così individuata l'autorità nazionale di vigilanza e controllo anticorruzione che coinciderà con la Civit, la commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche, costuita da cinque componenti - di elevata professionalità, anche estranei alla Pubblica amministrazione - nominati dal capo dello Stato, su proposta del ministro per la Funzione Pubblica, previo parere delle commissioni competenti che decidono a maggioranza dei due terzi.

Finocchiaro (Pd): è passo avanti. Serra (Udc): restiamo contrari
È stata la capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro, a spiegare perché il suo gruppo ha dato il via libera al nuovo testo: «Non è il socialismo ma è un passo avanti rispetto all situazione attuale in cui il controllore e il controllato coincidono nel dipartimento della funzione pubblica presso la presidenza del Consiglio. Perché si dà attuazione alle convenzioni internazionali sulla lotta alla corruzione e perché la Civit è un organismo nominato dal presidente della Repubblica con il gradimento dei due terzi delle commissioni parlamentari». Domani quindi Pd e Idv voteranno a favore, mentre il Terzo polo conferma le sue contrarietà: «Mi chiedo quale sia la differenza rispetto al testo originario - ha detto l'ex prefetto, Achille Serra (Udc) - noi siamo assolutamente contrari a questo emendamento che è la fotocopia di quello della settimana scorsa e rimaniamo sulla nostra posizione di una autorità indipendente».

Nuovi compiti per la Civit
Il nuovo testo predisposto dal governo prevede che la Civit, la commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche, operi come Autorità nazionale anticorruzione. La commissione collabora con gli organismi stranieri, approva il piano nazionale anticorruzione predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica, esercita la vigilanza e il controllo sull'effettiva applicazione e sull'efficacia delle misure adottate, riferisce al Parlamento sull'attività di contrasto al fenomeno corruttivo. La commissione può anche esercitare poteri ispettivi e ordinare la rimozione di comportamenti o atti contrastanti con i piani anticorruzione.

Al dipartimento della Pa il coordinamento delle strategie e del contrasto dell'anticorruzione
La Civit è composta di cinque membri, scelti in base all'esperienza e alla competenza nel settore dei servizi, con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministro della Funzione pubblica, previo parere favorevole dei due terzi delle commissioni competenti. Non possono farne parte esponenti politici o chi già ricopre incarichi pubblici o che abbia interessi nei settori da controllare. Al Dipartimento della funzione pubblica, si legge ancora nel testo dell'emendamento predisposto dal governo e condiviso da Pd e Idv, secondo linee di indirizzo adottate dal comitato interministeriale spetta il compito di coordinare l'attuazione delle strategie e contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione, promuove e definisce norme e metodologie comuni per la prevenzione, predispone il Piano nazionale anticorruzione, definisce modelli standard delle informazioni e dei dati occorrenti per il conseguimento degli obiettivi previsti. (Ce. Do.)

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