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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2011 alle ore 17:51.

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Dario FranceschiniDario Franceschini

L'abolizione delle province, per ora, non si farà. È slittata a data da destinarsi l'esame della proposta di legge dell'Idv sulla soppressione delle province. In aula alla Camera il rinvio è giunto con il voto contrario dei dipietristi, dell'Udc e della Lega. L'Assemblea di Montecitorio ha approvato la richiesta di "rinvio ad altra seduta" dell'esame del testo, giunto in Aula dopo che in commissione era stato votato il mandato al relatore, Donato Bruno (Pdl), senza che ci fosse una maggioranza a
sostegno del provvedimento.

Il rinvio è stato chiesto da Dario Franceschini (Pd) per non pregiudicaree la discussione ed è stato subito sottoscritto dal ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, che ha spiegato che il Governo vuole razionalizzare le province, ma «senza scadenze come quella imposta dall'esame d'aula». Calderoli si è espresso per una riduzione delle province e non su una loro soppressione totale: «La razionalizzazione - ha spiegato - non può essere la cancellazione. È impensabile che il cittadino debba avere come unico riferimento la Regione o il comunello nella valle di montagna». Per Franceschini «a volte è meglio rinviare un provvedimento se questo finisce per chiudere ogni possibilità di riforma, come sarebbe successo se fosse stata bocciata dal voto d'aula la posizione di bandiera dell'Idv».

Franceschini ha detto che il Pd con alcune proposte punta all'abolizione delle province nelle aree metropolitane». Posizione che non ha convinto la parlamentare dell'Api, Linda Lanzillotta, che ha accusato Pd e Pdl di aver dato vita a un'alleanza anomala per evitare la soppressione delle province. Durissimo Fli, che con Giorgio Conte ha preso di mira il governo, accusandolo di aver tradito un punto qualificante del programma elettorale del centrodestra, dopo l'annuncio a Porta a porta il 10 aprile 2008, quando il «candidato premier Silvio Berlusconi annunciò che "le province non possono essere lasciate in piedi; solo per l'abolizione delle province, pur assorbendo tutto il personale, si risparmiano 10-13 mld all'anno". La stima era evidentemente esagerata eppure molti italiani si convinsero che era arrivato il momento di tagliare».

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