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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2011 alle ore 16:38.

"Il risultato della battaglia italiana non è chiaro", secondo gli autori: nonostante l'economia stagnante, l'alto debito pubblico, la popolazione anziana e l'incertezza politica, l'Italia ha parecchi vantaggi tra cui il fatto che il 65 per cento del debito pubblico è in mani di privati e istituzioni italiane. Ma nonostante un miglioramento rispetto a due anni fa, l'Italia è tra i Paesi con il più rischioso settore aziendale privato. Se ci fosse un nuovo crollo in Borsa in Europa, e in particolare in Italia, l'indice di Altman per misurare il rischio sovrano segnerebbe livelli di guardia, lasciando il debito pubblico vulnerabile agli attacchi, con aumenti degli interessi e dei costi dell'assicurazione del credito.

Un messaggio più rassicurante sull'Italia è arrivato dal presidente dell'Eurogruppo, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, il quale ha precisato che "l'Italia non è minacciata dalla Grecia" (Les Echos). Le preoccupazioni per il rischio del dilagare della crisi del debito nell'eurozona sono alla ribalta con vari approfondimenti su Le Monde: "Crisi greca, l'Europa può ancora evitare il contagio?"; "Un effetto domino spezzerebbe la crescita in Europa". Anche Libération sottolinea la "paura dell'effetto domino".

Le Figaro si sofferma sulla "vasta riforma fiscale in preparazione" in Italia. L'Europa, scrive Richard Heuzet, aveva già messo in guardia l'Italia contro il rischio di diminuire le imposte prima di avere ritrovato l'equilibrio dei conti pubblici.

Se Giulio Tremonti, il cui "rigore di bilancio aveva preservato l'Italia dalla crisi finanziaria internazionale", aveva fatto di tutto per allontanare la scadenza della vasta riforma fiscale caldeggiata da Silvio Berlusconi e dai suoi alleati, adesso "non può più impedirla, ormai. La sua propria maggioranza, in effetti, lo considera responsabile delle sconfitte elettorali subite nelle ultime settimane".

Le sorti dell'eurozona tengono in ansia anche gli Stati Uniti. Il Wall Street Journal sottolinea che le disgrazie "tipo idra" dell'Europa preoccupano gli investitori mondiali. I fund manager internazionali interpellati da un sondaggio Bank of America Merrill Lynch mettono il rischio del debito sovrano europeo al primo posto tra i rischi d'investimento. Il problema è che la crisi del debito dell'Europa è come l'idra della mitologia: si taglia un tentacolo e ne crescono altri.

Un lancio dell'agenzia Bloomberg (sul San Francisco Chronicle) concentra l'attenzione sulle banche: un anno dopo il salvataggio della Grecia, gli investitori affermano che le banche europee non hanno rafforzato il capitale abbastanza per affrontare il rischio contagio che potrebbe derivare da un default greco.

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