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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2011 alle ore 19:01.

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«L'insegnamento della Chiesa cattolica sul matrimonio non cambia. Le persone omosessuali meritano certamente rispetto e dignità. Ma il matrimonio resta l'unione tra un uomo e una donna per tutta la vita». Si può riassumere così, riporta l'Osservatore romano, la prima reazione dei vescovi dello Stato di New York alla legge che autorizza le nozze tra persone dello stesso sesso. In una dichiarazione i vescovi dello Stato di New York, primo firmatario l'arcivescovo Timothy Michael Donal, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, ribadiscono la loro contrarietà alle nozze omosessuali.

Un provvedimento che «modifica radicalmente» il concetto stesso di matrimonio e la cui approvazione parlamentare «lascia profondamente delusi e preoccupati». «Il Senato statale ha infatti approvato nella notte con maggioranza bipartisan il Marriage Equality Act, provvedimento proposto dal governatore, Andrew Cuomo, che riconosce alle coppie omosessuali il diritto di contrarre matrimonio come ogni altra coppia nello Stato di New York. La normativa -ricorda il quotidiano vaticano- è passata con 33 voti a favore (tra cui quelli di quattro repubblicani) e 29 voti contrari (tra cui quelli di un democratico). Il provvedimento, già approvato dalla Camera, è stato subito promulgato dal governatore Cuomo. Entrerà in vigore esattamente un mese dopo la firma».

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