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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2011 alle ore 10:11.

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New York, sì ai matrimoni gay. Ora sono legali in sei statiNew York, sì ai matrimoni gay. Ora sono legali in sei stati

NEW YORK - Lo Stato di New York e il governatore Andrew Cuomo ieri notte hanno fatto storia ad Albany, la capitale dello stato: dopo una battaglia logorante durata mesi il Parlamento locale ha approvato con una stretta maggioranza, 33 a 29, il matrimonio fra persone dello stesso sesso. E dunque New York diventa il sesto stato americano – e il più grande – a fare questo passo in avanti in materia di diritti civili. Il voto è avvenuto nella notte profonda, in un'atmosfera caotica, con le balconate del Parlamento gremite di gruppi favorevoli e contrari alla legge. Poi quattro repubblicani si sono uniti ai democratici, che hanno votato all'unanimità e la legge che sembrava impossibile è passata.

La svolta è importante non solo dal punto di vista sociale, ma anche economico. La legge sarà firmata dal Governatore al più presto ed entrerà in vigore 30 giorni dopo la firma. Questo vuol dire che già quest'estate le prime coppie gay e lesbiche potranno sposarsi regolarmente superando pregiudizi e regolarizzando la loro posizione davanti alla legge, alle loro famiglie, alla società. Avranno diritti economici né più né meno di quelli che hanno mariti e mogli di sessi diversi. Con lo sviluppo di coppie gay o lesbiche che hanno cominciato a vivere insieme, a fare dei figli, attraverso l'adozione o biologici, con l'inseminazione artificiale, e in mancanza di una chiara struttura giuridica, si sono create finora situazioni complicate anche in materia ereditaria, con figli esclusi dall'asse ereditario perché considerati illegittimi.

A New York sono innumerevoli le coppie gay o lesbiche che convivono con figli e vorrebbero sposarsi. Ne conosco almeno una decina molto serie ed equilibrate. Una di queste, formata da Andrew Solomon e John Habitch, ha deciso di andare a sposarsi in Gran Bretagna. Andrew aveva anche il passaporto inglese e i due, che aspettavano un bambino grazie all'inseminazione artificiale, hanno allo stesso tempo regolarizzato la loro posizione, ma hanno anche fatto un gesto simbolico importante per muovere il dibattito nello stato. Il loro matrimonio è avvenuto ad Althorp, la casa di famiglia della Principessa Diana grazie a un rapporto di amicizia con il fratello della principessa uccisa, il conte Charles Spencer. L'evento si è trasformato in una forma di protesta per la discriminazione contro coppie gay o lesbiche. E in uno dei miei programmi radio ho intervistato Andrew Salomon sulla problematica gay e lesbica in America proprio nel momento in cui in Italia si discuteva dello "scandalo" della pubblicità di Ikea.

Gli stati che hanno finora legalizzato il matrimonio per coppie dello stesso sesso sono stati finora il Connecticut, Washington D.C., il Vermont, il Maine il Massachusetts, l'Iowa e il New Hampshire. A parte l'Iowa, tutti gli stati sono nel Nord Est, un'area tradizionalmente più aperta a posizioni di minoranza. Per le strade a New York si è subito festeggiato e ci sono stati matrimoni simulati. Le ricadute sul piano federale, dicono gli esperti, si vedranno presto.

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