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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2011 alle ore 20:12.

Anche se sembra assurdo per un Paese avanzato nel 2011, il codice civile italiano ha mantenuto finora un distinguo giuridico fra figli nati da una coppia sposata (legittimi) e figli naturali. Piccole discriminazioni che la pur rivoluzionaria riforma del diritto di famiglia del 1975 e le leggi successive non hanno mai cancellato. Adesso il provvedimento varato alla Camera cancella alcune disparità.

Il riconoscimento dello stesso status giuridico per tutti i figli, traguardo raggiunto oggi, sancisce che il rapporto con i parenti del genitore naturale è lo stesso di quello che ha un figlio legittimo. Nella pratica zii e nonni di un figlio naturale hanno il diritto di vedere il minorenne come se fosse frutto di una coppia sposata, si potranno quindi rivolgere al giudice al di là del rapporto che hanno con i genitori del bambino. Altra novità importante è che, dal canto suo, il figlio naturale potrà essere erede del nonno senza fare le lunghe trafile giudiziarie cui finora è stato sottoposto.

Bisogna capire adesso se con il ricoscimento dello stesso stato giuridico arriverà anche il tribunale della famiglia che avrebbe il compito di decidere per tutti i figli (e tutte le questioni che riguardano la famiglia: dalla separazione alle adozioni) ed eliminare così la distinzione oggi vigente fra il tribunale ordinario competente per i figli legittimi e il tribunale dei minori, competente per quelli naturali. (An. Man.)

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