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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2011 alle ore 18:49.
Chi lavora in queste ore all'organizzazione del Consiglio nazionale del Pdl assicura «il pieno delle presenze» e nessun rischio per la nomina di Angelino Alfano a neosegretario del partito. E, man mano che ci si avvicina all'appuntamento, in programma domani all'Auditorium della Conciliazione, non si contano gli elogi e le richieste avanzate al guardasigilli. Da Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, che sollecita il futuro segretario a imprimere una svolta democratica «a un partito fortemente verticista», al sottosegretario Laura Ravetto, che ha pronto un odg per assicurare le "quote rosa" anche nelle cariche di partito.
Assenze in Aula: il premier punta sulla minaccia ricandidatura
Ma ci sarà un altro grosso problema che il neosegretario dovrà affrontare al più presto: le assenze in Aula che anche ieri hanno prodotto diversi scivoloni a Montecitorio. Berlusconi è infuriato con i suoi e ha chiesto ai vertici del gruppo un resoconto dettagliato delle presenze di deputati, senatori e membri del governo. E, più che alle sanzioni, il premier starebbe pensando di puntare sulla minaccia della ricandidatura per ottenere un maggiore impegno dei parlamentari in Aula.
Il rosso nei conti del gruppo: troppi i parlamentari morosi
Insomma, una stretta contro le assenze ingiustificate. Senza tralasciare un altro problema: il buco nel bilancio del gruppo alla Camera che ammonterebbe a 1,6-1,8 milioni di euro per via del mancato versamento del contributo mensile chiesto a deputati, senatori ed europarlamentari (1,2 milioni, invece, la cifra non versata dai consiglieri regionali). Un "balzello" volontario che serve a coprire le spese del gruppo e che però molti onorevoli non versano da un po'. L'elenco dei "morosi" è lungo e sarà sottoposto ad Alfano dopo la sua elezione, le cui modalità sono state ormai affinate.
Alfano sarà eletto per alzata di mano
La designazione avverrà con una paletta blu che sarà consegnata all'ingresso della sala ai soli aventi diritto: sulla carta circa 1400 persone, ma per convalidare l'elezione di Alfano ne basteranno poco più di 900. Il tutto sarà comunque all'insegna del low-profile. Programma stringato con l'apertura dei lavori affidata al premier Silvio Berlusconi e, subito dopo, il via libera alla nomina del neosegretario. Poi sono previsti le relazioni di Alfano, dei tre coordinatori del partito e degli iscritti che chiederanno di prendere la parola. Insomma, il dibattito dovrebbe esserci, come ha assicurato oggi l'ufficio stampa del partito. E non è escluso qualche fuoriprogramma da parte di chi, come Claudio Scajola e Gianni Alemanno, continua a considerare insufficiente per il rilancio del Pdl la sola nomina di Alfano.
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