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Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2011 alle ore 14:00.

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È uno dei bar più frequentati dai funzionari e dalle forze dell'ordine che lavorano a Palazzo Chigi. A volte è tappa anche di ministri e sottosegretari per un rapido caffè. Questa mattina gli agenti del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia hanno sequestrato l'Antico Caffè Chigi ubicato davanti alla presidenza del Consiglio e a pochi passi dalla Camera. Il sequestro fa parte di un'operazione contro la 'ndrangheta su 20 milioni di euro di beni riconducibili alla 'ndrina dei Gallico di Palmi.

A capo dei beni sequestrati un complesso meccanismo societario
Alla base del sequestro ci sono gli accertamenti disposti dalla Procura distrettuale antimafia che hanno individuato i sofisticati sistemi finanziari con i quali la 'ndrangheta gestiva l'intero patrimonio. Le indagini patrimoniali sono state complicate dal fatto che i personaggi coinvolti per occultare i beni avevano utilizzato il particolare meccanismo societario chiamato "trust" che garantisce, oltre a vantaggi fiscali in ambito Ue, il trasferimento della proprietà consentendo l'anonimato e rendendo così molto difficile individuarne l'effettiva titolarietà.

Nel mirino anche 18 società e una villa con piscina fuori Roma
La holding del '"gruppo" era la società Adonis, con varie sedi a Roma (tra i lussuosi quartieri Coppedè e Parioli) che aveva il compito di acquisire immobili e quote societarie per svariati milioni di euro. La Dia ha sequestrato inoltre 18 società, tra le quali un centro estetico e società di intermediazione finanziaria, 90 rapporti bancari, una società di noleggio di yatch (la "Charter Plus" titolare di un'imbarcazione di 21 metri, il "Feezy", molto richiesto in prossimità delle vacanze estive) e una villa di 29 stanze con piscina a Formello, alle porte di Roma, inclusa in un comprensorio costantemente vigilato e fornito di servitù.

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