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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2011 alle ore 20:06.

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La Giunta Pisapia ha deciso la strada da seguire per modificare, come promesso in campagna elettorale, il Piano di governo del territorio della passata amministrazione: il provvedimento di approvazione sarà revocato - come anticipava sul nostro sito Lucia De Cesaris, assessore all'urbanistica del Comune di Milano - e si tornerà alle osservazioni dei milanesi che verranno rivalutate. La decisione è stata presa all'unanimità. La proposta di delibera di revoca sarà portata in Giunta già la prossima settimana e sottoposta successivamente all'esame del Consiglio comunale.

Lo hanno comunicato il sindaco Giuliano Pisapia e l'assessore all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris. La quale ha sottolineato che il piano «non è stato pubblicato dalla precedente amministrazione e non era neppure pubblicabile. È stata una loro scelta». Adempimenti che erano «necessari affinchè il piano potesse acquisire efficacia e quindi divenire operativo esplicando i suoi effetti». Secondo il sindaco Pisapia l'ex maggioranza di centrodestra «ha fatto degli errori che avrebbero comportato l'annullamento» del piano. Se fosse stato pubblicato il Pgt adottato dal centrodestra «ci sarebbero stati decine di ricorsi, del tutto fondati - ha sostenuto Pisapia - e sarebbero stati accolti, facendoci tornare indietro».

Non si ricomincia da capo, ma si torna comunque indietro. Per riportare in aula il nuovo documento, si dovrà attendere la fine dell'anno, mentre per l'approvazione definitiva, secondo il sindaco Giuliano Pisapia, «il nostro impegno é quello di arrivare quantomeno entro l'estate del 2012». Se così fosse i tempi globali di approvazione del documento sarebbero rispettati, essendo la scadenza di legge fissata al 31 dicembre 2012, scadenza oltre la quale si rischierebbe il commissariamento. Nel frattempo vigerà il regime di salvaguardia e il vecchio Piano regolatore generale.
Il comune dovrà tenere conto anche del rischio di possibili ricorsi, specialmente riaprendo la fase delle osservazioni di cittadini ed enti, anche se, ha sottolineato il sindaco, «due ricorsi già pendevano sul vecchio piano di governo presso il Tar, due ricorsi - ha detto Pisapia - che secondo i nostri rilievi sono fondati».

Nelle intenzioni della Giunta, gli uffici comunali dovranno rileggere e rivalutare le 4.765 osservazioni giunte dai milanesi entro l'autunno, per poi portare il nuovo pacchetto in Consiglio, con le modifiche proposte dai cittadini accorpate per uniformità tematica, entro fine anno. «Il nostro impegno è di fare molto in fretta e di approvarlo entro l'estate prossima», è stata l'assicurazione di Pisapia. Nel mirino delle osservazioni al Pgt ci sono in particolare l'indice di edificabilità nel parco Sud, la partita degli scali ferroviari e l'indice unico volumetrico.

Una decisione che il Pd non ha preso a cuor leggero. Il capogruppo democratico a Palazzo Marino, Carmela Rozza precisa che il partito ha espresso la propria preoccupazione a Pisapia. Preoccupazione, dice Rozza che «manteniamo pur rispettando la scelta del sindaco». A questo punto «lavoreremo in aula - ha aggiunto - per velocizzare il più possibile» i tempi. Faccenda alla quale guarda con attenzione anche il segretario metropolitano dei democratici, Roberto Cornelli. «Per il Pd - precisa -la questione veramente cruciale è quella dei tempi».
Per l'ex assessore Mariolina Moioli, oggi all'opposizione come consigliere comunale di Milano al Centro si tratta di «una scelta irresponsabile». Che significa «bloccare lo sviluppo della città a tempo indeterminato», ma anche rinunciare nel bilancio di quest'anno ai soldi che sarebbero arrivati dagli oneri urbanistici. Secondo l'ex assessore è «una presa di posizione ideologica e contro gli interessi dei milanesi, della città, ma anche dello sviluppo di tutto il Paese».

Per una questione che si apre, il sindaco prova a chiuderne un'altra, quella con il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, sulla presenza dei militari in città. Che rimarranno per presidiare i siti sensibili, mentre per il resto la sicurezza sarà garantita dalla polizia e da una maggiore presenza dei vigili sul territorio con 500 nuovi vigili di quartiere. Al riguardo, «alla prossima riunione con il prefetto e con i soggetti interessati porteremo la nostra indicazione», ha spiegato Pisapia.
Poco prima il ministro La Russa aveva annunciato che i militari a Milano passeranno dagli attuali 653 a poco più di 200.

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