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Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2011 alle ore 08:15.

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ROMA
A prezzi di mercato, vale almeno tra 368 e 250 miliardi di euro il patrimonio immobiliare di proprietà dello stato. È questo il risultato del censimento catastale, realizzato dal dipartimento del Tesoro, incentrato sui beni immobili e sui terreni "valorizzabili" posseduti da oltre 11.000 amministrazioni pubbliche, locali e centrali: dai ministeri alle asl, dalle università agli ospedali, dagli alloggi Iacp e le agenzie fiscali agli enti previdenziali, compresi i beni immobili di Regioni, Provincie e Comuni. Un totale di oltre 530.000 unità immobiliari, per una superficie complessiva superiore ai 22 milioni di metri quadrati e di quasi 760.000 terreni, prevalentemente agricoli, pari a oltre 13 miliardi di metri quadrati.
Le prime analisi dei dati raccolti per questo rendiconto patrimoniale a prezzi di mercato al 31 marzo 2011 sono state rese note ieri dal Tesoro, che ha avviato questa poderosa opera di ricognizione nel febbraio del 2010 con l'obiettivo di «ulteriore contributo al miglioramento della gestione e del concreto processo di valorizzazione del patrimonio pubblico, attraverso la conoscenza sistematica degli attivi e del loro valore di mercato». La valorizzazione degli immobili pubblici – aumentarne la rendita o ridurne i costi oppure avviarne l'alienazione - è un contributo importante per il risanamento dei conti pubblici: ma prima di valorizzare, la Pa e gli enti locali devono sapere con esattezza quali immobili o terreni posseggono e quali sono le potenzialità per migliorarne la gestione. Il primo passo è la ricognizione e la valutazione a prezzi di mercato.
Questa operazione faraonica, la prima del suo genere, non ha ancora ultimato il suo percorso, che proseguirà: le comunicazioni ricevute dal Mef dal febbraio 2010 al marzo 2011 hanno riguardato il 53% delle amministrazioni pubbliche coinvolte, che sono circa 11.000 come risulta dalla lista Istat. Gli enti locali più grandi, tutti i ministeri, le amministrazioni principali - a eccezione dei comuni di Roma e Bari - hanno partecipato e quindi i dati emersi finora danno una buona idea di quanto valga, a prezzi di mercato, il patrimonio immobiliare pubblico. Il censimento non ha conteggiato i monumenti, i porti o le aree archeologiche, insomma tutti quei beni immobiliari per i quali non è stato possibile calcolare un prezzo di mercato in quanto non "vendibili".
Dalle prime analisi risulta già un numero impressionante di unità immobiliari: oltre 530.000, di cui il 47% ad uso residenziale. Gli appartamenti, infatti, sono stati registrati catastalmente uno ad uno, al fianco di interi dipartimenti universitari oppure ospedalieri, edifici con uffici o laboratori sono stati inseriti. In termini di superficie, per contro, il 72% è utilizzato per lo svolgimento di attività istituzionali (a destinazione pubblica) mentre solo il 10% è destinato all'uso residenziale. Per il rimanente 18%, le amministrazioni non hanno specificato la destinazione d'uso.
In quanto al valore di mercato delle unità immobiliari censite, il Tesoro ha deciso di utilizzare e rendere noti i prezzo di mercato minimi e massimi rilevati su tutto il territorio nazionale dall'Omi (Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia del Territorio). Gli immobili valgono dunque, ai prezzi del 31 marzo 2011, tra i 239 e i 319 miliardi di euro. In quanto ai terreni, il valore risulta compreso tra 11 e 49 miliardi, questa volta in base ai dati Inea (Istituto nazionale di economia agraria). Il valore dei 760.000 terreni con superficie complessiva pari a oltre 13 miliardi di metri quadrati è molto inferiore a quello degli immobili (530.000 per una sufericie di oltre 222 milioni di metri quadrati): questo si spiega in virtù della natura dei terreni, che sono al 99% non edificabili e agricoli.
Il portale che è stato inaugurato sul sito del Tesoro per avviare questa ricognizione catastale si evolverà e diventerà un punto di riferimento e soprattutto di servizio per le amministrazioni pubbliche locali e centrali che hanno partecipato al censimento. Il portale diventerà anche uno snodo di comunicazione e collaborazione del Tesoro con l'Agenzia del Territorio e l'Agenzia del Demanio: l'obiettivo della valorizzazione del patrimonio immobiliare dello stato è perseguibile, con un'accelerazione, tanto più il Tesoro riesce a incoraggiare un lavoro di squadra.
La valorizzazione degli immobili pubblici continua a svolgere un ruolo importante nel risanamento dei conti pubblici e nel contenimento della spesa pubblica. Nella manovra appena varata, l'articolo 33 prevede la creazione di un fondo di investimenti nazionale e una SGR del Tesoro per promuovere la valorizzazione degli immobili pubblici. Come ha sottolineato il Mef in una nota, la riforma federalista e in particolare il federalismo demaniale comporta il conferimento agli enti territoriali di «un enorme stock di asset immobiliari». Di qui la costituzione, nella legge di bilancio, di un Fondo immobiliare che si aggiunge a quelli già operativi per l'housing sociale. Questo fondo, una Sgr, consentirà agli enti locali «di conferire quote del loro patrimonio per ottenere la migliore valorizzazione sul mercato dei loro assets».
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