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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2011 alle ore 20:23.

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La giunta per le autorizzazioni della Camera, approvando una proposta della minoranza, ha detto sì alla richiesta di arresto per il parlamentare del Pdl, Alfonso Papa (leggi il ritratto), inviata alla Camera dalla procura di Napoli. Il diretto interessato si dice «assolutamente tranquillo» e incontra alla Camera il premier Silvio Berlusconi che gli manifesta tutta la sua solidarietà e invita i suoi a opporsi all'arresto in aula. «Sono contrario ai processi in aula - ragiona il Cavaliere con i fedelissimi -. La carcerazione preventiva per un parlamentare sarebbe un gravissimo precedente che non deve verificarsi». Ma Umberto Bossi rincara la dose e ribadisce la posizione della Lega su Papa. «Andrà in galera», taglia corto davanti ai cronisti che gli chiedono un commento.

Bisignani: riesame conferma arresti domiciliari per il faccendiere
Intanto il tribunale del riesame di Napoli ha confermato poco fa la misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip nei confronti dell'uomo d'affari Luigi Bisignani, nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P4. La decisione è giunta dopo molte ore di camera di consiglio.

Arresto accolto con i soli voti dell'opposizione
L'accoglimento della richiesta è passato con i nove voti dell'opposizione: hanno detto sì Pd, Idv e Terzo polo (Fli e Udc). Il Pdl per protesta ha abbandonato i lavori d'aula. Secondo il relatore Francesco Paolo Sisto è stata una «violazione del regolamento». La Lega si è astenuta, mentre non hanno partecipato al voto Mario Pepe (Misto) e Elio Belcastro (Responsabili). La proposta di arrestare Alfonso Papa era stata presentata dal relatore dell'Idv, Federico Palomba, con l'accordo delle opposizioni. «È stata una pagina nera della democrazia parlamentare - commenta l'ex relatore Francesco Paolo Sisto (Pdl) - è stato violato l'articolo 18 del regolamento. Io ho formulato una documentata e regolare proposta per dire che non si sarebbe potuto concludere il lavoro in giunta, ma sarebbe stato meglio demandare all'Aula la soluzione della vicenda, a causa della nuova documentazione di 15mila pagine depositata due giorni fa da Papa».

L'opposizione all'attacco: sabotaggio indecente
Non la pensa così invece il centrista Pierluigi Mantini che parla direttamente di «sabotaggio indecente» da parte della maggioranza. «La Lega oggi - interviene Donatella Ferranti (Pd) - ha di fatto smentito il proprio leader Umberto Bossi (che stamane aveva annunciato il sì all'arresto, ndr). E si è trincerata dietro una astensione motivata da cavilli procedurali, per non uscire allo scoperto».

Lega: ora astenuti ma in aula seguiremo linea di Bossi
si astiene La Lega infatti si è astenuta sul voto in giunta. Un' "astensione 'tecnica", ha spiegato Luca Rodolfo Paolini, al termine della votazione. «Ci siamo astenuti perché il relatore, Francesco Paolo Sisto, ha ritenuto di non poter perfezionare la sua relazione ma il presidente Castagnetti ha nominato un nuovo relatore, Palomba dell'Idv, mentre per noi doveva essere rimesso il mandato e andare in aula. Ci siamo quindi astenuti ma siamo rimasti in aula, a differenza del Pdl». Per il leghista, quando si dovrà votare in aula, «ritengo che la Lega seguirà indicazione di Bossi», che anche oggi ha ribadito il si all'arresto del pidiellino Papa. Paolini tiene a sottolineare che in giunta oggi «c'è stato un fatto nuovo: si è sostituito il relatore ed è per questo che noi ci siamo astenuti, per motivi procedurali, un fatto nuovo che non ha precedenti». Infine, quanto all'eventualità del voto segreto in aula, il leghista dice di «non sapere se qualcuno lo chiederà, servono 50 parlamentari».

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