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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2011 alle ore 18:31.

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Fabrizio CicchittoFabrizio Cicchitto

Il Senato ha da poco archiviato la manovra che già si riapre la polemica tra maggioranza e opposizione. Con il Pdl che, pur apprezzando la disponibilità del centro-sinistra nel favorire un rapido esame del decreto, rispedisce al mittente l'idea di un passo indietro dell'esecutivo. «Mentre l'opposizione ha dato prova di senso di responsabilità consentendo una rapida approvazione della manovra - spiega il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto -, è del tutto destituita di fondamento la posizione secondo la quale una volta approvato il decreto il Governo si dovrebbe dimettere sia perché ciò sarebbe un salto nel buio che potrebbe provocare nuovi assalti speculativi sia perché non c'è in campo nessuna soluzione alternativa sia perché non è tempo di governi tecnici».

La Lega: accolte tutte le nostre proposte
Insomma, il Pdl serra i ranghi e prova a superare le fibrillazioni degli ultimi giorni. E anche la Lega esprime soddisfazione per il traguardo raggiunto. «Siamo riusciti a mettere in sicurezza i conti dello Stato in un momento in cui il nostro sistema economico è sotto attacco da parte degli speculatori internazionali - avvrrte il capogruppo della Lega al Senato, Federico Bricolo -. Si tratta di un risultato molto importante ma anche sofferto perché è stato necessario tagliare in molti settori». Ma il Carroccio rivendica alcuni obiettivi. «Tutti i punti che negli scorsi giorni erano stati messi sul tavolo dalla Lega Nord in relazione alla manovra finanziaria sono stati risolti. E tanti altri punti richiesti dalla Lega a Pontida sono andati a segno nei termini temporali prefissati dal nostro scadenziario», spiega il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli.

Pd: misure inique, ora esecutivo dovrebbe dimettersi
Per l'opposizione resta invece il giudizio negativo sul decreto. «Se il ministro Tremonti ritiene davvero che "la politica non può più fare errori", dovrebbe dimettersi con tutto il governo Berlusconi - attacca Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd -. Insieme hanno approvato, sfruttando l'emergenza, una manovra vergognosa sul piano dell'equità e classista per i colpi che infligge ai redditi bassi e medi, dopo aver detto per anni che tutto andava bene e, per mesi, che era sufficiente una semplice manutenzione dei conti». Mentre l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ribadisce: «Il senso di responsabilità dell'opposizione consente di varare la manovra in tempi rapidi, ma non può oscurare il fatto che alcuni contenuti di carattere sociale rimangano profondamente iniqui».

Idv: noi responsabili ma maggioranza si rimetta a giudizio elettori
Anche l'Idv, con il capogruppo a Palazzo Madama, Felice Belisario, insiste nel chiedere le dimissioni del governo. «Con questa manovra abbiamo dimostrato responsabilità di governo, mettendoci al servizio dei cittadini. Voi che fino a ora a nostro parere non lo avete fatto - ha concluso il capogruppo Idv -, a questo punto dovete rimettervi al giudizio dell'elettorato. Abbiate questo coraggio, abbiate il coraggio di togliere le tende». (Ce. Do.)

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