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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2011 alle ore 09:05.

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Ha fatto bene il Sole 24 Ore a porre l'esigenza di una svolta per favorire la crescita economica e sociale del paese. Ed è giusto il richiamo per una nuova politica di concertazione e di coesione nazionale come avvenne con successo nei primi anni novanta. In questo quadro la Cisl è pronta ad assumersi le proprie responsabilità, come ha sempre fatto.

La manovra economica del Governo non è sufficiente a ridare slancio al sistema produttivo. Non si può agire solo sul piano contabile, tagliando la spesa pubblica, reintroducendo ticket e balzelli o con interventi sulle pensioni.
Anche noi condividiamo l'esigenza di ridurre la tassazione sul lavoro, di dare una scossa alle privatizzazioni e alle liberalizzazioni, di adottare gli eurobond per sostenere gli investimenti in infrastrutture.

E soprattutto di ridurre i costi della politica e i livelli amministrativi, adeguandoli a quelli di tutti i paesi europei. Quest'ultimo è un punto dirimente: non per sollecitare populisticamente l'antipolitica, ma proprio per ridare credibilità e dignità alla politica. Quando la "casa brucia", bisogna pensare anche alla sua ricostruzione: ma questo si potrà fare con il contributo di tutti, a partire dalle istituzioni.

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