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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2011 alle ore 12:18.

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Marco MilaneseMarco Milanese

Nel giorno in cui alla Camera si rischia lo scivolone sul caso Papa, la maggioranza prende tempo sull'altra vicenda, quella di Marco Milanese , l'ex consigliere politico di Tremonti (ecco il ritratto), sul quale pende una richiesta di arresto per le accuse di corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e associazione per delinquere. Su proposta del relatore Fabio Gava (Pdl), la giunta per le autorizzazioni che oggi avrebbe dovuto esaminare il caso ha deciso di rinviare tutto alla prossima settimana, senza neanche incardinare la questione.

Ieri la lettera di Milanese alla Camera: sì alle richieste dei pm
Sul tavolo dell'organismo ci sono, tra l'altro, le due richieste, avanzate dalla procura di Napoli, di acquisizione dei tabulati telefonici di due utenze in uso a Milanese e di perquisizione di alcune cassette di sicurezza per le quali ieri il parlamentare ha sollecitato la Camera ad autorizzare celermente. «Il relatore ha bisogno di un doveroso approfondimento - ha spiegato il vicepresidente della giunta, Francesco Paolo Sisto (Pdl) - tra una settimana ci dirà se intende fare un'unica relazione sulle tre questioni o stralciare le ultime due per procedere separatamente. In ogni caso - aggiunge - i diritti previsti dall'articolo 68 della Costituzione sono indisponibili e non è la volontà di un parlamentare a poter condizionare la giunta».

L'opposizione protesta: così si rallenta l'inchiesta
Polemica l'opposizione che avrebbe voluto almeno fossero votate le due richieste "accessorie", anche alla luce della posizione favorevole espressa dallo stesso Milanese. «Il relatore è stato più prudente di Milanese», ha sottolineato Pierluigi Mantini dell'Udc. Critica anche Marilena Samperi, capogruppo del Pd in giunta. «Così paradossalmente si lede lo stesso diritto di difesa di Milanese, che aveva chiesto fosse dato il via libera all'utilizzo di tabulati e cassette», ha ricordato, «così si rallenta l'inchiesta».

Probabile uno slittamento a settembre
In ogni caso, se sulla richiesta di arresto la giunta ha un termine di 30 giorni (dall'arrivo delle carte a Montecitorio) per deliberare, sull'acquisizione dei tabulati e le perquisizioni non c'è un termine tassativo per l'aula. È molto probabile però che il tutto venga rimandato a settembre visto che i 30 giorni per la richiesta di custodia cautelare in carcere scadono il 7 agosto, quando la Camera sarà chiusa per la pausa estiva. La decisione sul rinvio per Milanese non ha comunque provocato un'accelerazione sull'altro caso all'attenzione della giunta: la domanda di autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni del coordinatore del Pdl, Denis Verdini, nell'ambito dell'inchiesta sul G8 e gli appalti per il post terremoto in Abruzzo. Era al secondo punto dell'ordine del giorno, ma il capogruppo del Pdl in giunta, Maurizio Paniz, ha spiegato che «il relatore Enrico Costa aveva un altro impegno e il punto non è stato discusso». (Ce.Do.)

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