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Questo articolo è stato pubblicato il 22 luglio 2011 alle ore 19:20.

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Gli attentati avvenuti a Oslo sono «solo l'inizio»: è un passaggio della rivendicazione diffusa sul forum jihadista al Shmukh da Abu Sulayman al-Nasir del gruppo Ansar Jihad al-Alami, «Sostenitori del Jihad globale». «È giunto all'Europa un altro messaggio dai mujaheddin» che non rimarranno «con le mani in tasca» davanti alla «guerra» degli Occidentali «contro l'Islam e i musulmani». Oggi il bersaglio è stata la Norvegia, prosegue il messaggio, colpevole di partecipare al conflitto in Afghanistan e di aver insultato il profeta Maometto. Un giornale norvegese ripropose a inizio del 2010 sulle sue pagine le famose vignette offensive sul profeta maometto, pubblicate in origine da una testata danese e che scatenarono un'ondata di proteste nel mondo musulmano.

«Dopo la battaglia di Stoccolma avevamo minacciato di condurre ulteriori operazioni» e «avevamo invitato gli stati europei a ritirare i loro eserciti dalle terre afghane», afferma al-Nasir, che lancia un ulteriore avvertimento agli «europei: eseguite le richieste dei mujaheddin poichè ciò che avete visto è solo l'inizio. Verranno attacchi ben più grandi». Nello stile ambiguo tipico dei gruppi jihadisti, Ansar Jihad al-Alami ha successivamente smentito di aver a che fare con gli attentati a Oslo, aggiungendo in modo sibillino che «coloro che hanno per davvero sferrato gli attacchi devono essere sicuramente noti a tutti».

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