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Questo articolo è stato pubblicato il 22 luglio 2011 alle ore 22:50.
L'ultima modifica è del 22 luglio 2011 alle ore 16:08.

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(Epa)(Epa)

Una forte esplosione si è verificata nel centro di Oslo, nell'edificio dove ha sede il maggior quotidiano nazionale, il tabloid VG, Verdens Gang, (guarda le immagini sul sito), nei pressi degli uffici del primo ministro e di diverse sedi governative, compreso il ministero del petrolio, i cui uffici erano in fiamme. Il tetto di cristallo della sede del giornale è crollato. Fonti della polizia citate dalla televisione norvegese TV2 hanno riferito che l'esplosione (seguita molto probabilmente da una seconda) è stata causata una autobomba. Un ufficiale ha riferito che, secondo le immagini delle telecamere di sorveglianza, «una grande automobile è stata vista passare nel quartiere del governo pochi istanti prima dell'esplosione».

Sospesi gli accordi di Schengen
Intanto si aggrava con le ore il bilancio delle vittime. Per il momento si contano sette morti e due feriti gravi a Oslo, ma almeno 84 nell'isola di Utoya. Secondo Sky News, che ha citato fonti di polizia, dopo la potente esplosione causata da una bomba nel centro della capitale norvegese, ce ne sarebbero state altre all'interno dei palazzi del governo. I giornali online norvegesi hanno titolato: «Siamo sotto attacco!». La Norvegia ha deciso di «rafforzare i controlli alle frontiere». È stata applicata la norma che permette la sospensione della libera circolazione prevista dagli accordi Schengen ai quali Oslo aderisce anche se non fa parte dell'Unione europea. Ma il ministro della giustizia, questa mattina, ha spiegato che ora non c'è motivo di alzare il livello di allarme.

Scena da 11 settembre nella tranquilla Oslo
Sulle pagine dei siti d'informazione si racconta di una scena da 11 settembre nella capitale norvegese, solitamente tranquilla e in questo periodo molto frequentata dai turisti. La facciata del palazzo governativo che ospita gli uffici del premier è distrutta, si legge sul sito online del quotidiano Dagbladet, pendono oggetti dalle finestre. Le strade sono invase da oggetti e vetri in frantumi. Ovunque nella zona sangue, documenti e auto distrutte. Una macchina rovesciata su un fianco, completamente bruciata.

Attacco a Utoya: un uomo (arrestato) spara a meeting del Labour
Un ulteriore attacco armato è poi stato lanciato nell'isola di Utoya, a circa 30 chilometri da Oslo. La polizia ha riferito che un uomo (è stato arrestato e, secondo quanto dichiarato dal ministro della Giustizia a tarda sera, si tratta di un norvegese) ha sparato sui partecipanti a un campo estivo dei giovani sostenitori del Labour norvegese. La polizia ha detto che le vittime sarebbero almeno 84 e secondo un testimone citato dalla televisione Nrk ci sono «venti-venticinque morti» sulla spiaggia. Molte persone hanno cercato di mettersi in salvo nuotando verso la terraferma. Le ambulanze non sono riuscite ad avvicinarsi a lungo mentre la sparatoria era in corso.

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