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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2011 alle ore 19:05.

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Il vicepresidente di Fli, Italo BocchinoIl vicepresidente di Fli, Italo Bocchino

Riduzione dei parlamentari, commissione d'inchiesta sulle nomine negli enti pubblici e modifica della Costituzione per evitare lo spostamento al Nord dei ministeri. Tre proposte di legge da approvare da qui a gennaio per "ripulire" la politica dall'ondata di fango che l'ha investita. È questa la sfida che Futuro e libertà intende lanciare a politici, partiti e gruppi parlamentari. A presentare l'iniziativa, a Montecitorio, tutto lo stato maggiore di Fli: il vicepresidente Italo Bocchino con Benedetto Della Vedova, Carmelo Briguglio, Fabio Granata e Nino Lo Presti.

Bocchino: ecco la nostra sfida alle forze politiche
«Noi lanciamo una sfida a tutte le forze politiche - esordisce Bocchino - con un disegno di legge mirato che si limita a tagliare i deputati da 630 a 400 e i senatori da 320 a 200. Si può approvare in 7-10 giorni, come la manovra, la legge prevede poi una pausa di tre mesi per la seconda lettura questo vuol dire che a gennaio-febbraio può essere approvata all'unanimità e dunque senza nemmeno che venga sottoposta al referendum». Bocchino annuncia inoltre che scriverà a tutti i segretari e presidenti dei partiti e che Della Vedova scriverà ai capigruppo per sottoporre la proposta che approvata entro febbraio «sarà in vigore già per la prossima legislatura».

Un ddl costituzionale per bloccare lo spostamento al Nord dei ministeri
L'altro tassello sui cui si muove Fli è quello del decentramento dei ministeri. Briguglio elogia così il capo dello Stato «per la lettera in cui ha espresso preoccupazione per quella che si potrebbe definire un'apertura folcoloristica dei ministeri al Nord». Quello che serve - dice il vicecapogruppo di Fli alla Camera - è una legge costituzionale «che chiuda, per l'oggi e per il domani, ogni possibile violazione futura», sulla residenza dei ministeri nella capitale. «Noi - scandisce Briguglio - ci aspettiamo il contributo di tutte le forze politiche per una difesa strenua - come è la nostra - dell'unità nazionale».

Fli chiede una commissione d'inchiesta sulle nomine negli enti pubblici
Tocca poi a Fabio Granata, che ieri ha lanciato un appello a Fini affiché assegni al ddl anticorruzione fermo al Senato «una corsia preferenziale» in Parlamento, illustrare la terza e ultima proposta di legge, quella che prevede una commissione di inchiesta sulle nomine negli enti pubblici. «È un segnale forte - spiega - che vogliamo dare alla sociatà civile italiana. Perché il messaggio che la politica è la sentina di tutti i vizi è sbagliato e devastante. Oggi - sottolinea Granata - lanciamo una sfida agli altri partiti, affichè la raccolgano e la portino avanti». Granata sottolinea che quella della legalità «è la questione su cui si è costituita Futuro e Libertà» e ha tenuto a precisare che nel gruppo dei finiani «non c'è alcun inquisito».

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