Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2011 alle ore 08:07.

My24

Dopo cinque giorni di braccio di ferro, Giulio Tremonti ha detto sì al «piano Sud» da 7,3 miliardi per le infrastrutture predisposto da Raffaele Fitto. È stato un incontro fra i due ministri a sbloccare la situazione. Il Cipe oggi approverà la delibera che distribuisce 1.653,6 milioni a cinque grandi opere strategiche nazionali di «serie A» e 5.691,2 milioni per un centinaia di opere locali concordate con le otto Regioni del Sud.

All'esame del comitato interministeriale andrà anche il progetto preliminare della Torino-Lione che ha bisogno di un via libera urgente per non perdere i finanziamenti dell'Unione europea. Per l'opera italo-francese anche le prescrizioni del Cipe e della valutazione di impatto ambientale, rilasciata i tempo record dopo lo sblocco dei lavori della commissione Via al ministero dell'Ambiente.

L'accordo sul piano Sud è, tuttavia, il punto più importante del Cipe. Un fiore all'occhiello che potrà sfoggiare anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo intervento di oggi in Parlamento. Lo battezzerà come il rilancio delle infrastrutture e lo sblocco dei fondi Fas dopo un tira e molla che durava ormai da oltre due anni.

Non irrilevante che l'approvazione arrivi dopo l'accordo sottoscritto da Fitto con ciascuno degli otto governatori meridionali: l'intesa, anche solo sei mesi fa, sembrava una missione impossibile. Con il piano vengono spostate risorse del Fas regionale su quattro grandi opere strategiche nazionali (ferrovia Napoli-Bari, strada statale Olbia-Sassari e Salerno-Reggio Calabria autostrada e ferrovia) mentre un'altra (ferrovia Catania-Palermo) entra nella rosa delle opere strategiche ma per ora non incassa risorse. Non solo: saltano i piani regionali vecchia maniera, quelli con una forte frammentazione degli interventi, per lasciare il posto a un intervento su base nazionale organizzato per settori (i cosiddetti assi di cui quello delle infrastrutture è il primo) e articolato poi sul territorio.

L'obiezione di Tremonti è stata, fino alla fine, che la concentrazione sui grandi assi strategici era ancora insufficiente. La quota più consistente resta, in effetti, quella per le opere regionali e interregionali, il 78% contro il 22% degli interventi strategici nazionali. Siamo lontani dall'obiettivo iniziale di convogliare sugli assi strategici nazionali gran parte del Fas regionale. Tuttavia, i collaboratori di Fitto rispondono che tra le opere 'locali' prevalgono comunque gli interventi di importo superiore a 50 milioni con punte di 300 e anche 400 milioni. Inoltre, dicono al dipartimento per gli affari regionali, sugli assi nazionali strategici prescelti sono stati finanziati tutti i lotti che avevano già un progetto ed erano quindi cantierabili a breve. Dove questo non era possibile, è stata finanziata la progettazione per produrre comunque un'accelerazione.

L'intesa con Tremonti non è stata facile e fino a ieri il ministero dell'Economia manteneva il veto (espresso con parere formale negativo) utilizzato già giovedì scorso per far saltare la convocazione del Cipe di venerdì. «I due ministri - afferma una nota di Fitto dopo l'incontro con Tremonti - hanno convenuto sulla necessità di attivare una quota rilevante del Fas complessivamente disponibile per consentire l'avvio di opere importanti per il rilancio dell'economia del Mezzogiorno ed hanno definito una road map attuativa in grado di assicurare tempi certi per la conclusione delle opere e, a partire da settembre, l'attuazione delle altre priorità del piano nazionale per il Sud». Gli altri assi sono quelli per Ambiente, Università e scuola, Sicurezza, che riceveranno i fondi dopo l'estate. Un segnale della ritrovata unità viene proprio dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che plaude alla decisione senza lamentare il rinvio a settembre del programma di sua competenza.
Fitto aveva incontrato, prima di Tremonti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianfranco Miccichè, che era arrivato a un duro scontro con l'Economia quando era stato espresso il 'no' al piano. Positiva la valutazione del presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti. «Il piano Sud - dice - va nella direzione auspicata». Non solo grandi opere ma anche le piccole in funzione anti-crisi. (G. Sa.)

Sul Sud finalmente un gesto concreto (di Giorgio Santilli)

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi