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Questo articolo è stato pubblicato il 10 agosto 2011 alle ore 20:20.
L'ultima modifica è del 10 agosto 2011 alle ore 16:35.
«Io e il ministro Tremonti ci siamo impegnati a convocare un probabile Consiglio dei ministri entro il 18 di questo mese, e forse riusciremo anche ad anticipare quella data». Lo ha detto, secondo quanto si apprende, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante l'incontro con le parti sociali, questo pomeriggio a Palazzo Chigi. In quell'occasione si varerà il decreto legge con le misure anti crisi. «Abbiamo assunto impegni gravosi - avrebbe aggiunto il premier - come l'anticipo al 2013 del pareggio di bilancio. Abbiamo constatato che c'era attesa per un provvedimento del Governo». Berlusconi ha anche ricordato che il Governo si è impegnato «ad inserire in Costituzione il pareggio di bilancio».
A seguire, il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha detto che il rapporto deficit/Pil scenderà al 3,8% nel 2011, tra l'1,5% e l'1,7% nel 2012 per arrivare al pareggio di bilancio nel 2013. Attualmente, secondo il percorso di rientro del disavanzo che l'Italia aveva concordato con la Ue prima dell'urgenza di anticipare il pareggio di bilancio, il deficit per quest'anno era stimato al 3,9%, al 2,7% nel 2012 e al 2,2% nel 2013 per arrivare all'azzeramento nel 2014. Per Tremonti, inoltre, è necessaria una ristrutturazione della manovra.
Nei prossimi giorni due tavoli tematici su lavoro e infrastutture
E' stato il sottosegretario Gianni Letta ad annunciare che nei prossimi giorni il Governo darà il via subito a due tavoli tematici, che riguarderanno segnatamente i punti 3 e 5 del documento emerso dal primo tavolo Governo-parti sociali, giovedì scorso. Quello sul punto 3, mercato del lavoro, sarà presieduto dai ministri del Lavoro, Maurizio Sacconi, e della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Quello sulle infrastrutture (punto 5) sarà diretto dal ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, e dal responsabile dello Sviluppo economico, Paolo Romani.
Berlusconi incontra Bossi e Tremonti a Palazzo Grazioli
Ma quello di Palazzo Chigi non è stato l'unico vertice della giornata: dopo la sua chiusura, il segretario del Pdl Angelino Alfano ha convocato una riunione dei ministri e degli esponenti del partito che vi hanno preso parte. A seguire, a Palazzo Grazioli e insieme a Tremonti e Alfano, il premier ha incontrato il leader della Lega Umberto Bossi, che già da Gemonio, lunedì scorso, aveva anticipato la sua volontà di parlare quanto prima con il presidente del Consiglio per fare il punto sulla crisi e sui provvedimenti che il Governo dovrebbe varare nei prossimi giorni per far fronte agli impegni con l'Unione europea. Ma soprattutto un'occasione per ribadire la propria contrarietà a interventi sulle pensioni.
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La Lega: niente patromoniale, i tagli partano dalla politica
Sulla possibilità di introdurre una tassa patrimoniale, però, interviene il capogruppo della Lega, Marco Reguzzoni, a dire «escludo qualsiasi tipo di patrimoniale». Ben venga, invece, il dibattito che ci sarà domani alla Camera, a commissioni Bilancio e Affari costituzionali riunite, sulle modifiche all'articolo 81 della Costituzione. «Un passo importante - dice Reguzzoni - che va nella direzione giusta». In serata la linea Reguzzoni è ribadita dalla prima pagina della Padania: «I tagli partano dalla politica», è il titolo di prima pagina, a caratteri cubitali, del quotidiano leghista in edicola domani, che riporta nel sommario proprio l'altolà del capogruppo del Carroccio alla Camera: «Fermo no della Lega su pensioni e patrimoniale».
Il Terzo Polo: «Berlusconi partecipi all'informativa di Tremonti»
Domani, invece, è in agenda l'informativa del ministro dell'Economia Giulio Tremonti alle commissioni riunite di Affari Costituzionali e Bilancio. La lista dei politici che la seguiranno è lunga, ma il Terzo polo ha chiesto formalmente che fra loro ci sia anche Berlusconi. Anzi, che Berlusconi riferisca insieme a Tremonti: con una nota congiunta, Pier Ferdinando Casini, Italo Bocchino e Francesco Rutelli chiedono che «in questa situazione politica ed economica straordinaria, in deroga alla normale prassi, sia lo stesso Presidente del Consiglio, unitamente al Ministro dell'Economia, a rendere l'informativa presso le Commissioni. Sarebbe un gesto di importante consapevolezza in un momento eccezionale per la vita dell'Italia». (Ch. B.)
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