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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2011 alle ore 11:42.

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(Reuters / NASA)(Reuters / NASA)

Dopo il sisma di magnitudo 5,8 sulla scala Richter di ieri che ha scatenato il panico a Washington e nelle maggiori città della costa orientale, nella notte, a 55 chilometri dalla capitale della Virginia, Richmond, è stata registrata una nuova scossa di assestamento di 4,2 gradi. Il terremoto di martedì, il più forte degli ultimi 67 anni, ha causato scene di panico e l'evacuazione di diversi edifici ma nessun ferito. Il danno più grave è stato risportato dal Washington Monument, l'obelisco alto 169 metri situato davanti al Campidoglio, che rimarrà inagibile al pubblico a tempo indeterminato.

Passata dunque la paura per il terremoto ora torna quella per Irene. L'uragano che ha già lasciato oltre un milione di persone senza elettricità a Porto Rico, e quando era ancora una tempesta ha causato l'incendio alla villa patron della Virgin Richard Branson, ha riacquistato potenza ed è tornato di categoria 3 sui cinque gradi della scala Saffir-Simpson. Ora sta avanzando verso nord-est, con raffiche di 185 chilometri l'ora, in direzione delle coste sud-orientali degli Stati Uniti. I metereologi pretendono che l'uragano raggiungerà le coste della Florida giovedì e sabato il Nord e il Sud Carolina.


Irene sarà il primo uragano a colpire la costa degli Stati Uniti dal 2008, quando l'uragano Ike colpì il Texas, con venti a 175 chilometri all'ora, uccidendo 37 persone, inondando 100.000 abitazioni e lasciando circa tre milioni di texani senza elettricità.

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