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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2011 alle ore 21:15.
L'ultima modifica è del 01 settembre 2011 alle ore 08:37.

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La Digos della Questura di Napoli, in collaborazione con quella di Roma, ha arrestato a Roma Giampaolo Tarantini, 36enne, e la moglie Angela Devenuto, 34ennne, per estorsione ai danni del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Come fa sapere la Questura di Napoli, l'arresto è stato eseguito in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli.

Il gip Amelia Primavera ha accolto quindi la richiesta di custodia cautelare avanzata dai pm Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Vincenzo Piscitelli nell'ambito della inchiesta che vede indagato anche l'editore e direttore dell'«Avanti», Valter Lavitola.

Secondo le tesi degli inquirenti, come anticipato il 25 agosto scorso dal settimanale Panorama, Tarantini avrebbe ricevuto un compenso per mentire circa la consapevolezza del premier che l'imprenditore avesse portato a palazzo Grazioli escort; Tarantini, a sua volta, sarebbe vittima di un raggiro di Lavitola, che dei 500 mila euro avrebbe trattenuto 400 mila euro per impiegarli in operazioni finanziarie in tutta Italia.

Lavitola latitante. Il gip Amelia Primavera ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere anche nei confronti del direttore ed editore dell'Avanti il quale, a quanto si è appreso, risulterebbe irreperibile e dunque latitante. Lavitola si troverebbe da diverso tempo all'estero. I coniugi Tarantini sono stati arrestati a Roma e saranno trasferiti in mattinata a Napoli. L'imprenditore sarà rinchiuso nel carcere di Poggioreale e la moglie in quello femminile di Pozzuoli.

I vari filoni d'indagine

L'inchiesta sulla presunta estorsione ai danni del premier Berlusconi trae origine «da più ampie e diversificate indagini» coordinate dalla procura partenopea. Lo si sottolinea in una nota a firma del procuratore aggiunto Francesco Greco In particolare si fa riferimento a indagini condotte, anche con intercettazioni telefoniche, dalla Digos di Napoli su alcune società del gruppo Finmeccanica, «dove Valter Lavitola sembra svolgere non meglio definite attività di consulenza». Gli esiti delle investigazioni della sezione criminalità economica della procura sono poi confluiti in quelli delle indagini della sezione reati contro la pubblica amministrazione riguardanti lo stesso Lavitola e altri indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P4, che vede coinvolti tra gli altri il parlamentare del Pdl Alfonso Papa e l'uomo d'affari Luigi Bisignani.


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