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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2011 alle ore 17:17.

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In 114 anni di storia sette traslochi, quello di domani sera é l'ottavo. L'ultimo, forse. La Juventus abbandona l'Olimpico e inaugura il primo stadio di proprietà di una società di calcio in Italia. Nell'esatta posizione in cui sorgeva il mai amato "Delle Alpi" (costruito per i mondiali di Italia '90 e ora completamente abbattuto) i bianconeri scommettono sul loro futuro societario, sportivo e commerciale.

Prendendo a modello i club inglesi, la Juventus ha costruito un'arena da 41 mila posti.
La realizzazione dello stadio non ha avuto intralci, è proseguita per tutto l'inverno scorso, anche nei giorni peggiori del freddo. I tempi sono stati rispettati al secondo, e il galà di domani sera aprirà le porte a una concezione di arena calcistica del tutto nuova in Italia. Tribune e gradinate fino a 7,5 metri dal campo, contro i 28 metri del "Delle Alpi". L'ultima fila in alto sarà a 49 metri di distanza contro i 68,30 metri del vecchio stadio.
Le voci dei giocatori udibili anche dall'anello più lontano dello stadio, le panchine "incassate" nella tribuna centrale, come quelle del basket nei palazzetti americani. Tutto l'impianto in caso di emergenza si può svuotare in meno di quattro minuti.

E poi, c'è la passeggiata "sulle stelle" come al Madison Square Garden di New York. All'altezza del secondo anello dello stadio, nell'area esterna, Giugiaro ha disegnato un percorso dove, incastonati nelle 30mila stelle, sono incisi i nomi dei tifosi, raccolti a gruppi, a contorno di cinquanta stelle più grandi, ognuna delle quali porta impresso il nome di una leggenda bianconera del passato.
A servizio dei fruitori dello stadio, 4mila posti auto (su una superficie totale di 355mila metri quadrati), otto ristoranti, 20 bar, 288 posti in tribuna stampa, 34mila metri di aree commerciali, 30mila metri quadrati di aree verdi.

Ci sarà poi anche una nursery studiata per i genitori che vogliono vedersi la partita senza lasciare i figli piccoli a casa. E non mancherà il muse, luogo dei ricordi e di gloria della storia bianconera.
In questo stadio c'è tutto. Anche la capienza, relativamente ridotta rispetto a molti altri, è frutto di studio e analisi.
All'inizio delle costruzione il numero uno del progetto-stadio, Jean Claude Blanc, aveva detto: «I tempi sono cambiati, difficile riempire grandi spazi, bisogna anche tenere conto che molti tifosi seguono la diretta delle partite in televisione. Meglio uno stadio più raccolto, adatto alle famiglie, sicuro e confortevole. I tifosi ci daranno ragione».

L'ex presidente e amministratore delegato di corso Galileo Ferraris è sempre stato certo dei risultati economici: «Ci vorrà tempo, ma questo è uno stadio che assicura ricavi». E così è stato: alla chiusura della campagna abbonamenti sono state vendute 23mila tessere, il 56% in più della scorsa stagione, 14.600 gli abbonamenti.
Dunque, l'effetto ottico di uno stadio finalmente pieno è assicurato. La Juventus ha finanziato l'opera attraverso un accordo con la società Sportfive (gruppo Lagardère, specializzata nel marketing sportivo) che porterà nelle casse bianconere 75 milioni per 12 anni, ovvero 6,5 milioni l'anno fino al 2023. E ancora: 20,25 milioni arrivano dalla vendita a Nordiconad dell'area commerciale, 50 milioni da un contratto con l'Istituto per il credito sportivo. La spesa effettiva per l'operazione-stadio, secondo quanto ha riferito la società bianconera, dovrebbe aggirarsi intorno ai 120 milioni.

La Juventus punta molte carte anche sull'operazione palchi, veri e propri gioielli architettonici, ricavati nella parte alta dell'arena. Effetti speciali affidati all'uomo di Wembley, Ben Taverner, il manager che ha venduto le postazioni business nel nuovo mega stadio londinese per 655 milioni di sterline.
Un accordo, infine, è stato raggiunto con il Comune per tutta l'area della Continassa, più di 270mila metri quadrati attorno allo stadio, in stato oggi di totale abbandono.
Secondo l'intesa (firmata dall'allora sindaco Chiamparino) la società, a fronte di un pagamento di un milione in due tranche, diventa proprietaria dell'intera estensione destinata per 100mila metri quadrati a verde pubblico. Qui verranno realizzati una Soccer School e 29mila metri quadrati di impianti sportivi. Tempo di realizzazione circa dieci anni.

Accanto al nuovo stadio sono, infine, quasi completati i lavori di costruzione del centro commerciale Nordiconad per più di 34mila metri quadrati. Si tratta di Area 12, ovvero il dodicesimo uomo in campo, per indicare la forza che dovrà avere questo polo commerciale per il club bianconero. Una sorta di astronave progettata da Giugiaro che sarà inaugurata a metà ottobre. All'interno, 60 tra punti vendita, bar e ristoranti, ipermercato E. Leclerc. A cui vanno ad aggiungersi uffici, servizi logistici, verde e parcheggi per quasi 800 posti di lavoro.

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