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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2011 alle ore 16:07.

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Barack Obama (Afp)Barack Obama (Afp)

TRANI – Salto di qualità nell'indagine della procura di Trani sulle agenzie internazionali di rating. I magistrati tranesi vogliono esaminare il rapporto che il presidente americano, Barack Obama, ha inviato al Dipartimento di Giustizia per confutare il declassamento del debito sovrano Usa deciso da Standard & Poor's il 5 agosto.

La richiesta ufficiale – che sarà inviata nei prossimi giorni a firma del procuratore Capo della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo, e del Pm titolare dell'indagine, Michele Ruggiero - è motivata dal fatto che il rapporto di Obama viene ritenuto decisivo per capire come si sia mossa S&P che, un mese fa, il 5 agosto appunto, ha abbassato per la prima volta il rating sovrano Usa da AAA ad AA+.

Con le conseguenze che conosciamo: la Casa Bianca definì totalmente sbagliata l'analisi di S&P per un errore da duemila miliardi di dollari; la Cina, il creditore più esposto con gli Usa, chiese spiegazioni; Obama inviò, in tutta fretta, il suo vice Biden a tranquillizzare Pechino e 3 settimane dopo il declassamento, il numero uno di S&P, Deven Sharma, annunciò le sue dimissioni. I magistrati tranesi – che indagano sul «taglio dell'outlook del debito sovrano dell'Italia da stabile a negativo» deciso da S&P il 20 maggio scorso - vogliono dunque conoscere modalità e criteri di analisi dell'agenzia di rating che tutte le volte in cui ha espresso valutazioni sull'Italia (il 20 maggio sul taglio dell'outlook, il primo luglio sulla manovra finanziaria presentata dal ministro dell'Economia Tremonti a Palazzo Chigi, ma prima che il testo diventasse ufficiale e definitivo) ha sempre provocato ulteriori turbolenze sul mercato dei titoli e sulle aste dei titoli di Stato.

L'esame del rapporto Usa potrebbe dunque offrire elementi importanti all'indagine che, sinora, ha visto iscritti nel registro degli indagati l'agenzia Standard & Poor's (in qualità di persona giuridica) ed i suoi tre analisti Eileen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer ai quali i magistrati contestano i reati di insider trading (abuso di informazioni privilegiate) e market abuse, mentre la società (nella persona del suo legale rappresentante in Italia, Alex Cataldo) risponde del reato amministrativo conseguenza dell'illecito penale. L'inchiesta tranese vera e propria è ancora più ampia perchè vi è un altro fascicolo, aperto nel 2010, anche su Moody's, a seguito della denuncia di Adusbef e Federconsumatori dopo il report del 6 maggio 2010 che definiva il sistema economico-bancario italiano «a rischio». Nel corso dell'inchiesta la procura tranese ha anche acquisito, un mese fa, dalla Consob a Roma e dalle due agenzie a Milano, la documentazione presentata alla Commissione per le società e la Borsa per ottenere l'autorizzazione comunitaria dell'Esma, l'agenzia Europea per la sicurezza del mercato finanziario.

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