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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2011 alle ore 17:18.
Se ancora non si può parlare di «collegamenti», al momento si possono certamente ravvisare «strane coincidenze» tra i movimenti speculativi finanziari del 2010 e quelli recenti che hanno portato al venerdì nero di Piazza Affari. Lo ha dichiarato all'agenzia Radiocor il pm della Procura di Trani, Michele Ruggiero, magistrato titolare dell'inchiesta sui giudizi espressi dalle agenzie di rating Moody's e S&P's, che alle 14,30, dopo oltre due ore e mezza d'incontro per acquisire documentazioni e tabulati relativi agli scambi azionari dell'8 luglio e del lunedì successivo, ma non solo, ha lasciato gli uffici romani della Consob visibilmente soddisfatto.
«È stato un incontro positivo», ha detto Ruggiero al termine della riunione con i responsabili dell'ufficio legale della Commissione nazionale per le società e la Borsa, al quale avrebbero partecipato anche ufficiali della Guardia di Finanza. «C'è stata massima collaborazione da parte della Consob - ha sottolineato il pm - e abbiamo acquisito la documentazione circa gli eventi del maggio 2010 e dell'ultimo mese e mezzo» relativi agli scambi azionari che, nel primo caso, portarono al crollo dei titoli bancari e, nel secondo, hanno provocato il crollo di oltre 7 punti della Borsa di Milano nelle sedute dell'8 e dell'11 luglio.
Per esprimere una valutazione su quanto affermato dalla agenzie di rating il magistrato, scrive l'Ansa, starebbe inoltre per chiedere una «due diligence» sui conti dello Stato da parte di uno staff di consulenti autonomi e terzi rispetto anche al settore pubblico. Ruggiero sta indagando già da alcuni mesi sui reati di market abuse (manipolazione di mercato) e insider trading. L'inchiesta era stata aperta a inizio anno, dopo la diffusione di un comunicato Moody's sul sistema bancario italiano (che subito aveva trovato la replica del governatore di Bankitalia, Mario Draghi).
Una situazione analoga si è riproposta lo scorso 21 maggio quando, dopo l'annuncio del possibile declassamento dell'Italia da parte di S&P's, aveva ricevuto una pronta replica del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: il ministro aveva spiegato che i dati macroeconomici dell'Italia «non solo non hanno subito variazioni sfavorevoli, ma in alcuni casi sono risultati migliori» rispetto al passato. In pratica, non c'erano motivazioni tecniche per cambiare outlook.
Sotto osservazione, poi, sarebbe l'ulteriore report di Standard and Poor's che esprimeva giudizi negativi sulla manovra correttiva («restano sostanziali rischi per il piano di riduzione del debito principalmente a causa della debole crescita») considerando anche il fatto che l'informazione arrivava a mercati aperti, con la manovra del governo varata la sera prima a Palazzo Chigi ma che non era ancora stata presentata, tanto che il decreto fu modificato dopo l'intervento del Presidente della Repubblica.
Intanto anche la Procura di Roma ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati o ipotesi di reato, in relazione all'andamento della Borsa nelle ultime settimane. L'avvio dell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Nello Rossi, prenderebbe spunto da un report che la Consob nei giorni scorsi ha inviato alla Procura di Roma e a quella di Milano. Nel documento della Consob si farebbe riferimento all'andamento dei mercati dopo la diffusione di rating sull'Italia. Il report, secondo quanto si è appreso, non farebbe riferimento specifico all'attività delle agenzie di rating Moody's e Standard & Poor's.
Infine, la Procura di Milano sta valutando la relazione della Consob sull'andamento anomalo registrato sul mercato borsistico italiano nelle sedute del 24 giugno e dell'8 e 11 luglio. È lo stesso rapporto inviato alla procura di Roma. I magistrati milanesi, secondo quanto apprende Radiocor, stanno ancora valutando se aprire un fascicolo.
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