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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2011 alle ore 13:00.

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Egitto, dimostranti attaccano l'ambasciata di IsraeleEgitto, dimostranti attaccano l'ambasciata di Israele

È stato dichiarato lo stato di allerta in Egitto dopo gli scontri che hanno fatto seguito all'assalto nella notte, da parte dei manifestanti, dell'ambasciata di Israele al Cairo. Intanto è salito a tre morti e 1.049 feriti il bilancio delle vittime. Lo ha annunciato Hisham Shiha, delegato del minsitero della Sanitá egiziano, in collegamento telefonico con la tv satellitare "Nile News". Il bilancio comprende i feriti degli scontri avvenuti ieri davanti all'ambasciata israeliana e quelli degli incidenti avvenuti davanti alla sede della sicurezza di al-Jiza.

I disordini erano iniziati ieri, dopo la preghiera del venerdì, quando è esplosa la protesta per l'uccisione da parte degli israeliani di 5 guardie di frontiera egiziane dopo gli attentati di Eilat.

L'ambasciatore israeliano torna in patria
L'ambasciatore israeliano al Cairo e il suo staff, evacuati dall'ambasciata egiziana, dopo l'attacco subito da alcuni manifestanti alla sede dell'ambasciata nella notte scorsa, sono rientrati in Israele, dove sono già atterrati. Lo sostiene un'emittente radiofonica israeliana.Il primo ministro egiziano ha convocato questa notte il gabinetto di crisi per discutere della situazione relativa all'assalto da parte di manifestanti alla sede dell'ambasciata israeliana al Cairo e ai suoi sviluppi. Lo riferisce l'agenzia di stato egiziana.

Il premier Netanyahu: si è evitato un disastro
Per il premier, Benjamin Netanyahu è stato «un grave incidente», che però avrebbe potuto essere «ben peggiore se gli assalitori fossero riusciti a superare l'ultima porta e a ferire le persone». «Sono felice che si sia riusciti a evitare un disastro», ha aggiunto Netanyahu che ha anche voluto ringraziare il presidente Usa, Barack Obama, per il suo aiuto. «Voglio anche congratularmi con gli uomini dell'intelligence che hanno contribuito alle operazioni di salvataggio per il loro eccellente lavoro», ha concluso il premier, citato dal quotidiano israeliano, Yedioth Ahronot.

In una dichiarazione il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak afferma di aver chiesto, in una conversazione con il suo omologo americano Leon Panetta e con l'inviato di Obama Dennis Ross, di «proteggere l'ambasciata dai manifestanti».

Intanto si susseguono in Egitto le indiscrezioni sulla possibilità che il premier ad interim Essam Sharaf abbia presentato questa mattina le sue dimissioni al Supremo Consiglio delle forze armate, dopo l'assalto avvenuto ieri da parte dei manifestanti alla sede dell'ambasciata israeliana al Cairo. Secondo quanto riferisce l'edizione online del giornale egiziano al-Wafd, Sharaf si sarebbe recato questa mattina presso la sede del Supremo consiglio delle forze armate per presentare le sue dimissioni. Lo stesso premier aveva convocato per oggi una riunione d'emergenza del Consiglio dei ministri per discutere delle violenze avvenute ieri nel paese.

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