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Questo articolo è stato pubblicato il 12 settembre 2011 alle ore 10:13.

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La manovra, il caso Tarantini, la gestione del partito. Silvio Berlusconi ospite (al telefono) di Mattino 5 non si sottrae alle domande di Maurizio Belpietro. Spazi per cambiare la manovra? Non ce ne sono, avverte il premier. Il quale si dice convinto che «verrà varata entro mercoledì» e che «sia la manovra giusta. Per la prima volta in 135 anni a questa parte - sottolinea - manterremo i saldi in pareggio». E esclude l'ipotesi che non sia sufficiente per la messa in sicurezza dei conti pubblici e che siano necessari ulteriori interventi.

Sul caso Tarantini il presidente del Consiglio ha già spiegato che martedì non incontrerà i magistrati napoletani come precedentemente annunciato a causa di alcuni appuntamenti concomitanti con i vertici delle istituzioni europee (a Strasburgo incontrerà José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, e Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo). E a Mattino 5 chiarisce di non essere preoccupato. «Volete che abbia timore di incontrare dei magistrati da testimone in un caso dove ho aiutato una famiglia in difficoltà?». «Si tratta tra l'altro - aggiunge- di una famiglia con figli piccoli, con un'altra famiglia a carico, con una madre a carico. E che proprio a causa dell'intervento dei magistrati è passata dal benessere alla miseria. Non credo davvero che sia un reato aiutare chi ha bisogno».

Per Berlusconi il viaggio a Strasburgo «si è posto come una necessità di confortare gli interlocutori europei e chiarire come (sulla manovra, ndr) fosse tutto il contrario» rispetto a quanto sostenuto dagli avversari politici. «Grazie al comportamento della nostra opposizione e sui giornali di sinistra - dice il premier - c'è confusione attorno alla manovra e si è indotti a pensare che il Governo volesse fare un passo indietro e che non fossimo intenzionati a fare sacrifici che ci porteranno a pareggio di bilancio».

Quanto al Pdl Silvio Berlusconi lo descrive come «un grande cantiere aperto. Vogliamo dotarlo - dice - di regole nuove perché sia una casa aperta a tutti in moderati». Il presidente del Consiglio non pensa che sia opportuno modificare l'assetto del vertice, con Angelino Alfano segretario insieme ai tre coordinatori «il cui apporto resta importante». E ricorda che il 30 settembre partirà la stagione congressuale».

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