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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2011 alle ore 17:35.

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La continuità di questo Governo è «interesse del Paese»: lo ha detto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a margine di un seminario della Cisl a Firenze sul mercato del lavoro. Rispondendo a chi gli chiedeva se dopo le parole di Umberto Bossi di ieri il Governo possa arrivare alla scadenza nel 2013, Sacconi ha sottolineato come in questo momento «in nessun Paese al mondo si chiede al Governo di abdicare alla propria funzione. Credo che raggiungeremo la scadenza ordinaria del voto».

Ci sono ampi margini di contenimento dei costi fissi
A proposito dei rischi per Regioni e comuni annunciate oggi da Moodys, il titolare di via Veneto ha sottolineato come «le regioni e gli enti locali che hanno vocazione all'efficienza possono ulteriormente razionalizzare le loro prestazioni e i loro costi fissi. Quelle che hanno minore vocazione all'efficienza, hanno l'opportunità, finalmente, di prendere la strada giusta». Secondo il ministro quindi «ci sono ampi margini di contenimento dei costi fissi».

Lo sciopero della Uil? C'è spazio per evitarlo
Parlando invece dello sciopero della Funzione pubblica indetto dalla Uil per il prossimo 28 ottobre, Sacconi ha ribadito come ci sia «spazio per negoziare» e si è detto quindi convinto che è ancora possibile evitarlo. La Uil «ha una piattaforma che il ministro Brunetta ha considerato con attenzione - ha aggiunto Sacconi - e credo che sarà capace di avviare un negoziato ed evitare lo sciopero».

Una battuta infine sui rapporti dell'attuale maggioranza con l'Udc: «In nessun Paese europeo i Popolari collaborano con la sinistra, tanto più se ha una radice comunista», ha detto Sacconi, secondo cui il rapporto del Pdl con il partito di Casini e Cesa è quello di «forze politiche che appartengono alla stessa famiglia».

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