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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2011 alle ore 17:10.

Il governo è stato battuto dodici volte nell'Aula della Camera durante l'esame del testo sugli spazi verdi urbani. Le assenze nei banchi della maggioranza hanno permesso all'opposizione di far passare emendamenti su cui il governo aveva espresso parere contrario, ma anche di respingere la richiesta di rinvio del testo in commissione avanzata dal relatore Angelo Alessandri (Lega). Il testo, che era stato già approvato dal Senato è stato sostanzialmente stravolto a Montecitorio. Sul secondo articolo del testo, comunque approvato dall'Aula, ha votato contro il gruppo della Lega: una circostanza fatta notare da Roberto Giachetti del Pd. «Visto che il relatore del testo è della Lega, vuol dire che nella Lega ci sono problemi», ha detto. Commento di sponda Pd. «Rieccoli. Ai primi tre voti della settimana, maggioranza battuta tre volte - ha scritto Dario Franceschini su Twitter -. Senza voto di fiducia, la maggioranza non c'è più».

Alla fine il governo si è rimesso all'Aula su tutti gli emendamenti al testo sugli spazi verdi pubblici urbani, «evidenziando che si vota qualcosa che non ha copertura finanziaria»: lo ha annunciato all'assemblea di Montecitorio il sottosegretario all'Ambiente Elio Belcastro. «Stiamo votando qualcosa senza copertura finanziaria - si è giustificato il sottosegretario in Aula - per cui ognuno faccia quello che crede più opportuno». Sostanzialmente issata bandiera bianca rispetto alle assenze in maggioranza, Belcastro ha «sensibilizzato tutti i deputati a fare attenzione a votare norme senza copertura finanziaria».

La seduta della Camera è stata sospesa un'ora per consentire al comitato dei Nove un ulteriore approfondimento sul sesto articolo. Approvato un emendamento soppressivo (Disposizioni in materia di incentivi all'utilizzo del verde pensile), presentato dalla Commissione, il punto più controverso del provvedimento, l'Aula, completato l'esame degli ordini del giorno su cui il Governo ha dato parere favorevole, è passata alle dichiarazioni di voto finale.

«Nel nostro Paese - ha commentato il presidente della commissione Antimafia, Beppe Pisanu, intervenendo alla presentazione dell'ultimo libro di Valdo Spini a Montecitorio - si è stabilito un intreccio perverso tra crisi economica e crisi politica e abbiamo un governo con una maggioranza numerica che non è in grado di reggere i problemi che incombono e un Parlamento che non è in grado di cambiare il governo. L'Italia non era mai stata così a rischio». A dargli man forte subito il presidente della camera, Gianfranco Fini. Il presidente Pisanu «fotografa un dato di realtà. Il governo è debolissimo e la maggioranza non esiste se non quando viene chiamata a comando».

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