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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2011 alle ore 19:48.

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Tagli del 20% sulle pensioni sopra i 1.200 euro e 30 mila statali in mobilità entro la fine dell'anno. Sono - a quanto si apprende da fonti riservate - alcune delle misure di austerità decise oggi dal governo greco, misure che appaiono destinate a far salire una tensione sociale già alle stelle.

«Abbiamo tentato di trovare i provvedimenti più equi possibili» ha affermato uno dei partecipanti al Consiglio dei Ministri appena concluso, convocato dopo due giorni di colloqui tra il ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, e gli ispettori di Fmi, Ue e Banca Mondiale, che hanno chiesto misure ancora più dure per poter concedere ad Atene un secondo piano di aiuti senza il quale il default potrebbe essere inevitabile.
Tra gli altri provvedimenti varati dall'esecutivo vi è un'estensione fino al 2014 dell'imposta sulle proprietà immobiliari e un'ulteriore riduzione dei pagamenti ai pensionati che hanno lasciato il lavoro prima dei 55 anni.

Il portavoce del governo, Ilias Mossialos, ha successivamente annunciato che gli ispettori della troika torneranno ad Atene la settimana prossima per nuove trattative. «Le misure adottate oggi ci permetteranno di rispettare il le condizioni del salvataggio fino al 2014» ha fatto sapere Mossialos, che ha annunciato inoltre che il reddito minimo della "no tax area" verrà abbassato da 8 mila a 5 mila euro. «Intendiamo restare nell'euro» ha concluso il portavoce, che ha confermato le misure rivelate in precedenza da fonti riservate.

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