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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2011 alle ore 15:52.

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Niente da fare i pm campani nello scontro sulla competenza territoriale per l'inchiesta sulla presunta estorsione ai danni del premier Silvio Berlusconi. Il gip di Napoli, Amelia Primavera, ha respinto la richiesta della procura di annullare la propria precedente ordinanza con cui affermava l'incompetenza territoriale dell'autorità giudiziaria partenopea
e chiedeva di trasferire l'inchiesta a Roma.

Gli atti trasferiti ai pm capitolini. Domani l'udienza del riesame
La procura di Napoli ha quindi trasmesso ai colleghi capitolini tutti gli atti riguardanti l'inchiesta sul presunto ricatto al premier. Il faldone, a quanto si è appreso, è sul tavolo del procuratore di Roma, Giovanni Ferrara. In ogni caso, la questione della competenza territoriale non è ancora conclusa: in merito potrebbe pronunciarsi il tribunale del riesame davanti al quale i pm hanno evidenziato che, allo stato, non è possibile ancora determinare il luogo esatto della commissione del presunto reato. L'udienza dei giudici della libertà, che dovrà decidere anche dell'eventuale scarcerazione dell'imprenditore pugliese, era in programma ieri ma è stata fatta slittare a venerdì. Già ieri i pm avevano espresso parere favorevole.

Ghedini deposita memoriale Berlusconi in procura a Roma
Intanto l'avvocato del Cavaliere, Nicolò Ghedini, ha incontrato negli uffici di piazzale Clodio il procuratore capo Ferrara. Il legale ha consegnato al capo dei pm di piazzale Clodio copia di alcuni documenti relativi all'inchiesta napoletana. Tra gli atti consegnati a Ferrara anche il "memoriale" già depositato ai magistrati campani in cui Berlusconi spiega di non essere vittima di un ricatto e di aver compiuto versamenti in denaro a Tarantini solo per il fatto che questi si trovava in una situazione economica «gravissima».

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