Laudati ascoltato dal Csm: «Sono sereno». E' accusato di aver rallentato le indagini sul giro delle escort

Antonio Laudati (ANSA)

«Sono molto tranquillo e molto soddisfatto»: così il procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, si è rivolto ai giornalisti prima di lasciare il Csm, dove oggi è stato ascoltato per oltre quattro ore e mezzo dalla prima commissione. Il procuratore capo di Bari, secondo quanto si è appreso, si sarebbe difeso respingendo le accuse dell'ex pm di Bari Giuseppe Scelsi, che lo ha tacciato di aver rallentato l'inchiesta sul presunto giro di escort portate da Giampaolo Tarantini nelle residenze del premier Silvio Berlusconi. A seguito delle accuse mosse da Scelsi (titolare dell'inchiesta fino al suo trasferimento in Procura generale nel giugno scorso), Laudati è stato indagato dalla procura di Lecce per abuso d'ufficio, favoreggiamento e tentata violenza privata. Davanti alla Prima commissione del Csm, competente per i trasferimenti d'ufficio dei magistrati per incompatibilità ambientale, Laudati, ex capo degli affari penali del ministero della Giustizia, darà la sua versione dei fatti.

La posizione di Laudati si è ulteriormente aggravata in seguito al fascicolo aperto dalla Procura di Lecce, che gli contesta, appunto, queste tre ipotesi di reato: abuso d'ufficio, favoreggiamento e tentata violenza privata ai danni di Scelsi. L'iscrizione di Laudati nel registro degli indagati è avvenuta in seguito a quanto emerso nell'inchiesta della Procura di Napoli sulla presunta estorsione compiuta da Giampaolo Tarantini, dalla moglie Nicla e da Valter Lavitola ai danni del presidente del Consiglio.
Gli atti sono stati trasmessi dai pm napoletani alla Procura salentina, competente per territorio. Scelsi, principale accusatore di Laudati, è stato ascoltato anche dai pm di Napoli e Lecce lo scorso 17 settembre. Obiettivo finale degli accertamenti del Csm è verificare se ci siano stati comportamenti che possano giustificare il trasferimento d'ufficio di Laudati per incompatibilità ambientale.

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