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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2011 alle ore 14:02.

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Il ministro delle Politiche agricole, Saverio Romano, traccia un bilancio a sei mesi dal suo insediamento al dicastero di via XX Settembre. Sei mesi, ha precisato il ministro in una conferenza stampa convocata questa mattina, che nulla però hanno a che vedere con il voto di sfiducia che lo attende alla Camera mercoledì prossimo, a seguito dell'indagine sul suo conto per concorso in associazione mafiosa. «Nessuno nella maggioranza mi ha chiesto di dimettermi – ha affermato il ministro – Anzi, ho ricevuto incoraggiamenti anche dal presidente del Consiglio». Per il resto, Romano ha tirato le somme su quanto è stato fatto dal suo ministero. A partire dalle scelte importanti per il futuro della Politica agricola comune (Pac) che dovranno essere fatte da qui al prossimo anno.

Il 12 ottobre via al negoziato per la riforma della Pac
Il 12 ottobre prossimo prende ufficialmente il via a Bruxelles il negoziato per la riforma della Pac 2014-2020. «In discussione – ha spiegato il ministro – ci sono il nuovo modello di agricoltura e le risorse ad esso destinate, pari a circa sei miliardi di euro l'anno. E l'Italia lotterà per difendere parametri basati sulla qualità e sul lavoro, anziché solo sulle superfici investite».

Politiche di qualità: passi avanti sull'etichettatura
Romano ha ricordato la battaglia portata avanti dall'Italia sull'etichettatura e la trasparenza, per le quali «abbiamo fatto molti passi avanti. L'etichettatura è già obbligatoria per alcuni prodotti come il miele, la carne, l'olio d'oliva». E molto è stato fatto anche per il tabacco grazie agli accordi fatti con le multinazionali. Incoraggiante anche il settore del vino che ha registrato un incremento dell'export del 12%. Anche se qui, ha sottolineato il ministro, vi sono importanti margini di miglioramento. È il caso degli «Stati Uniti, dove le potenzialità di crescita sono pari al 400%. Senza contare i nuovi mercati di India e Cina. Per la promozione del vino, solo quest'anno sono stati investiti circa 47 milioni di euro. Intanto, a Bruxelles, l'Italia sta portando avanti con altri paesi Ue la contrarietà all'ipotesi di liberalizzazione e la richiesta di mantenere i diritti di impianto dei vigneti dopo il 2015.

Fondamentale la certezza del diritto a tutela dei cittadini
Tra le linee guida del Mipaaf, la correttezza delle transazioni commerciali delle carni bovine e suine, e la certezza del diritto a tutela dei cittadini. Come quella garantita sulle quote latte, «così come indicato nella relazione conclusiva della Commissione di indagine istituita nel 2009». Le nuove regole su cui il Mipaaf sta lavorando consentiranno di «determinare in modo univoco i quantitativi di latte prodotti, rendendo inoppugnabile l'imputazione delle multe per il futuro».

Fondi comunitari da spendere entro la fine dell'anno
Il ministro Romano ha anche sottolineato la necessità di spendere i fondi comunitari per lo sviluppo rurale entro il prossimo 31 dicembre. Si tratta di 871 milioni, di cui 475 finanziati dall'Ue, sui quali «le Regioni devono tenere un elevato livello di attenzione».

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