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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2011 alle ore 09:50.

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Non solo il verde pubblico che era al centro dell'inchiesta "Green Money". Ora nel mirino della Guardia della finanza e della Procura sono finite anche le mense scolastiche gestite dal Comune di Parma. Questo l'ambito in cui hanno indagato magistrati e Fiamme Gialle che stamattina hanno arrestato per corruzione e tentata concussione 4 persone, tra cui l'assessore alla Scuola della giunta Vignali, Giovanni Paolo Bernini (Pdl), 48 anni, accusato di corruzione e tentata concussione. Stesse ipotesi di reato anche per il suo braccio destro e addetto stampa Paolo Signorini, 54 anni, nato a Borgo Val di Taro. In manette per corruzione anche due imprenditori: M.T., 43 anni, amministratore di una nota cooperativa di ristorazione P.C. 48enne attivo nel campo dell'intermediazione immobiliare che è agli arresti domiciliari. Gli altri tre sono, invece, in carcere in custodia cautelare.

L'indagine, ribattezzata "Easy Money"condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Parma e coordinate dal sostituto procuratore di Parma Paola Dal Monte, hanno fatto emergere un giro di presunte mazzette nella gestione degli appalti per il servizio di bar/ristorazione del Duc di Parma e di alcune mense scolastiche. In paricolare, secondo gli inquirenti, in alcuni casi, invece di riassegnare l'appalto delle mense scolastiche con una nuova gara, queste sarebbero state prorogate irregolarmente.

Decine di migliaia di euro le somme versate, secondo le Fiamme Gialle e la Procura, dagli imprenditori locali ai pubblici funzionari infedeli, per poter ottenere e garantirsi l'aggiudicazione di appalti e la proroga di quelli giá in essere. Dalle indagini, sarebbe emersa secondo l'accusa, «la propensione a delinquere dei funzionari pubblici coinvolti che mostrano particolare spregiudicatezza nell'utilizzare il ruolo pubblico per fini strettamente personali in danno della pubblica amministrazione».

Oltre al denaro ci sarebbe anche un iPad consegnato per ottenere il favore dell'assessore. Durante le indagini che hanno incluso intercettazioni e l'analisi della documentazione, anche di natura bancaria, sono state effettuate alcune perquisizioni in cittá e in provincia. Ingente il materiale cartaceo e informatico sequestrato degli investigatori.

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