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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2011 alle ore 13:51.

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«Sulle intercettazioni stiamo lavorando sul testo uscito dalla commissione Giustizia della Camera. Gli approfondimenti sono in corso e in corso d'opera vedremo tutti i termini della questione che non sono rivolti a mettere dei bavagli, ma a difendere la privacy in questo paese che é profondamente lesionata dalla iniziative dissennate che vediamo in questi giorni». Getta acqua sul fuoco Fabrizio Cicchito a chi gli chiede notizie sullo stato dei lavori alla Camera sul ddl intercettazioni.

Presentate due pregiudiziali di costituzionalità
Ddl il cui esame è stato rinviato alla prossima settimana per le indecisioni della maggioranza. Al testo sono state presentate due pregiudiziali di costituzionalità da parte delle opposizioni: ci sarà una nuova capigruppo, mercoledì 5 ottobre, per valutare quando metterle in votazione. Il capogruppo del Pdl a Montecitorio sostiene che «non c'é nessun rinvio, ci sono i lavori parlamentari che portano il decollo di questa iniziativa legislativa probabilmente per la prossima settimana» in aula.

Testo fermo un anno perché non gradito al premier
Il testo licenziato dalla commissione della Camera, frutto di un compromesso con la relatrice e presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno (Fli), è rimasto fermo per oltre un anno perché non gradito al premier. La nuova linea sarebbe quella di integrare il testo con alcuni emendamenti tratti dal ddl Mastella, che era stato approvato con consenso bipartisan alla Camera, ma si era poi fermato in Senato. Testo che in alcune parti era più drastico dell'attuale sul fronte dei divieti di pubblicazione degli atti e delle sanzioni per chi trasgredisce.

Una soluzione potrebbe giungere dall'emendamento Cassinelli
L'emendamento del deputato azzurro Roberto Cassinelli potrebbe offrire una soluzione da parte della maggioranza sulla contestata norma ammazza blog. Nell'ultima versione del suo emendamento, il deputato propone fra le altre cose di distinguere fra i siti professionali, come quelli delle testate giornalistiche, che resteranno legati all'obbligo di rettifica entro 48 ore, e quelli amatoriali per i quali la scadenza diventa di 10 giorni e decorre dal momento in cui il blogger viene effettivamente a sapere della richiesta. Esclude la rettifica per i social network, precisa che la rettifica è dovuta «quando tecnicamente possibile» e riduce le sanzioni pecuniarie.

Di Pietro: no nalle sanzioni ai giornalisti, ma a chi gli passa le carte
«Anche se dovessero inserire tutto il ddl Mastella nel provvedimento, noi diremo no perchè siamo contrari al bavaglio per la stampa», ha detto il leader Idv, Antonio Di Pietro, annunciando il "no" del suo gruppo al ddl intercettazioni. «Noi siamo contrari al carcere e alle sanzioni per i cronisti. Loro infatti non commettono alcun reato. Semmai è chi gli passa le carte violando il segreto istruttorio che deve risponderne».

Domani il Terzo Polo decide la linea
Una riunione del Terzo polo, domani pomeriggio, deciderà la linea da tenere sulle intercettazioni. Lo ha detto in Transatlantico, la deputata di Fli Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia alla Camera e relatrice del provvedimento. Il Terzo polo sul fronte intercettazioni «avrá una linea unitaria», ha assicurato Bongiorno. Il ddl con nuove misure sul dibattuto strumento investigativo approderá in Aula alla Camera nella prima settimana di ottobre.

Domani in piazza contro il ddl intercettazioni
Intanto è ripartita la mobilitazione contro ddl sulle intercettazioni. Giovedì in piazza del Pantheon a Roma, si terrá la manifestazione promossa da il Comitato per la libertá e i diritto all'informazione, cultura e spettacolo, alla quale l'Associazione Stampa Romana ha annunciato l'adesione. Tra i promotori della protesta Cgil, Libertà e Giustizia e Articolo 21, che al Pantheon distribuirà una sorta di giuramento di Ippocrate per i giornalisti e per chi si occupa di informazione: «Giuro che se e quando la legge bavaglio sarà approvata mi impegnerò a fare prevalere sempre e comunque il dovere di informare e il diritto di essere informati». In piazza anche l'Unione Nazionale Cronisti Italiani, che «torna a chiamare tutti i cronisti alla difesa della libertà di stampa e del diritto-dovere di cronaca». Sostegno e adesione è annunciata anche dal Sel. «Come in un vecchio copione da Bagaglino, l'unico rimedio che questo governo immagina per le proprie miserie politiche e giudiziarie è il bavaglio ai giornalisti», denuncia Claudio Fava a nome di Sinistra Ecologia Libertà-con Vendola.
Alla protesta hanno giá aderito diversi esponenti politici del Pd, dell'Idv, dei Verdi e della Federazione della Sinistra.

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