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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2011 alle ore 06:40.

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LE ACCUSE

«Vicino ai clan»
La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio del ministro dell'Agricoltura Saverio Romano per concorso in associazione mafiosa: per oltre 20 anni, è l'accusa, sarebbe stato "vicino" alle cosche
In un primo tempo i pm ritenevano di non aver elementi sufficienti a sostenere l'accusa in giudizio ma sono stati «costretti» a formulare le accuse dal provvedimento di imputazione coatta del rigetto della richiesta di archiviazione del gip
I magistrati contestano a Romano di avere «nella sua veste di esponente politico di spicco, prima della Dc e poi del Ccd e Cdu e, dopo il 13 maggio 2001, di parlamentare nazionale, consapevolmente e fattivamente contribuito al sostegno e al rafforzamento dell'associazione mafiosa, intrattenendo, anche al fine dell'acquisizione del sostegno elettorale, rapporti diretti o mediati con numerosi esponenti di spicco dell'organizzazione tra i quali Angelo Siino, Giuseppe Guttadauro, Domenico Miceli, Antonino Mandalà e Francesco Campanella»
Le accuse sono state ribadite da diversi pentiti come l'ex presidente del consiglio comunale di Villabate Francesc Campanella e recentemente da Stefano Lo Verso
Sulla richiesta di rinvio a giudizio il gip Fernando Sestito si pronuncerà il 25 ottobre

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