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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2011 alle ore 16:04.

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Il mese di settembre che si chiude oggi è, per il Nord Italia, il più caldo degli ultimi 150 anni. Lo ha annunciato Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana. A Torino è addirittura il mese più caldo dal 1753 (quindi da 258 anni), anno in cui sono cominciate le misure meteorologiche nella città.

A determinare le temperature record di settembre, spiegano alla Società Meteorologica, è la persistenza dell'anticiclone alimentato da aria calda subtropicale, «che si è prolungato in modo anomalo».
Interessato da questa ondata eccezionale di caldo anche il Centro e il Sud Italia, dove «ha stupito meno perchè gli scostamenti dalla media sono stati inferiori». L'afa finirà a metà della prossima settimana con l'arrivo di aria fredda dal Nord Europa che riporterà le temperature nella media.

In ogni caso nei prossimi giorni verranno raggiunti valori da pieno agosto, fino a toccare talora i 29-30° gradi; qualche grado in meno invece al Sud per deboli correnti di Grecale. «Le temperature saranno così oltre le medie del periodo anche di 8-10 gradi al Nord, 4-7 gradi al Centro. Gran caldo anche sulle Alpi, con punte di 24-25 gradi a 1000 metri, 20-21 gradi a 1500 metri e zero termico che schizzerá verso i 4000 metri. Probabilmente cadranno diversi record per il mese d'ottobre nelle cittá del nord: mai avevamo toccato temperature cosi alte come quelle attese per i primi giorni d'ottobre», spiegano da 3bmeteo. Uno degli effetti indiretti del clima mite, nelle grandi città come Milano, è rappresentato dall'allarme inquinamento.

Irrigazione straordinaria per soccorrere le piante di kiwi, mele e pere stressate dal caldo torrido e dall'assenza di pioggia al nord, con un aggravio dei costi per gli agricoltori. È quanto afferma la Coldiretti, nel commentare le analisi del presidente della Società meteorologica italiana, Luca Mercalli, secondo il quale il mese di settembre si classifica come il più caldo degli ultimi 150 anni.
In molte aree, sottolinea la Coldiretti, è stato necessario allungare il periodo di irrigazione per non perdere le colture in un autunno del tutto anomalo dal punto di vista meteorologico, che sta mettendo a rischio le produzioni abituali di stagione. La necessità di un'operazione di irrigazione del tutto straordinaria, conclude la Coldiretti, comporta un aggravio di costi per gli agricoltori in una situazione già difficile dal punto di vista economico.

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