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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2011 alle ore 20:58.

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In due giorni il premier greco, George Papandreou, ha fatto il giro delle cancellerie europee che contano e portato a casa rassicurazioni della tedesca Angela Merkel e del presidente dell'Unione europea Josè Manuel Barroso. Oggi è c'è stata la visita dell'Eliseo. Papandreou ha incontrato quel Sarkozy, protagonista assieme a Merkel di un asse che vorrebbe un super commissario Ue per l'economia, proposta che le principali autorità comunitarie - dal presidente dell'Eurogruppo Jucker al presidente Barroso - hanno respinto al mittente.

Sarkozy, che l'8 ottobre incontrerà il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde e «nei prossimi giorni» sarà in Germania per continuare ad affrontare la questione della crisi del debito in Grecia e discutere dei modi con cui procedere a una maggiore integrazione della zona euro, è stato rassicurante quanto categorico: «Il fallimento della Grecia sarebbe il fallimento di tutta l'Europa» ha detto, al termine dell'incontro a Parigi con il premier Papandreou. Aiutare la Grecia ad uscire dalla crisi del debito «è un obbligo morale ed economico» dell'Europa.

Il premier greco Papandreou ha rassicurato Sarkozy sulla «totale determinazione» a mettere in opera «scrupolosamente» tutti gli impegni della Grecia nell'ambito del piano di salvataggio dell'euro (com chiesto anche da Barroso ndr), ha detto Sarkozy dopo l'incontro all'Eliseo, aggiungendo: «Non è possibile lasciar cadere la Grecia per ragioni morali ed economiche».

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